Forse è vero che il pubblico del tennis, solitamente sportivissimo e molto composto (non solo nel "tempio laico" di Wimbledon) sta diventando sempre più simile a quello del calcio. Clima infuocato, tifo da torcida e pure qualche cafonata e mancanza di rispetto di troppo. Roba impensabile fino a qualche tempo fa.
In Italia c'è chi accusa, ovviamente, Jannik Sinner. L'altoatesino numero 1 al mondo ha talento, classe, garbo ed eleganza. Educatissimo, mai una parola sopra le righe. Eppure, c'è chi lo ama (tanti) e chi lo odia (altrettanti). Questione di campanile, a volte di semplice "filosofia del bastian contrario") o di simpatia personale.
Sui social ormai siamo abituati a qualsiasi eccesso verbale. Il problema è che da qualche tempo anche negli stadi in cui si giocano i più importanti tornei del circuito Atp sta prendendo piede una moda avvilente: il tifo contro, sguaiato. E proprio Jannik ne sta pagando le conseguenze.
Us Open, sarà Sinner contro Alcaraz: "Di quello non parliamo"
Neanche il tempo di battere Felix Auger Aliassime in 4 combattuti set e guadagnarsi la seconda finale consecutiva agli U...A parte Wimbledon, dove ha giocato davanti a un pubblico compostissimo ed equilibrato, il 24enne di San Candido ha spesso dovuto far fronte a dei tifosi freddini quando non apertamente ostili. Al Roland Garros il suo grande rivale Carlos Alcaraz, tipino focoso e non sempre correttissimo o moderato nelle sue reazioni, ha basato la sua leggendaria rimonta proprio sul torrido sostegno dei parigini, incondizionato al punto da rischiare di intimidire uno glaciale come Sinner.
Agli Us Open, nella semifinale contro il canadese Felix Auger Alissime, si è assistito a qualcosa di simile. E non vale il fatto che il rivale fosse un nordamericano, quasi di casa a New York. Era Sinner il problema, era lui nel mirino. Le telecamere di Flushing Meadows hanno indugiato spesso su una signora di mezza età, occhiali da sole e vestito smanicato, particolarmente impegnata a esplodere a ogni punto di Auger Alissime (più che legittimo) ma soprattutto a esultare come una matta a qualsiasi errore (pochi, per la verità) di Jannik. Nel tennis, è buona cosa e risaputa, non si fa. Ma la mora, trascinata dall'entusiasmo, ha proseguito per tutta la partita. E quando alla fine il suo beniamino ha perso al quarto set, sui social italiani si è scatenato l'inferno.
Sinner, il punto "impossibile": fa impazzire tutti
Avrà pure sofferto un po' più del solito, Jannik Sinner, ma contro Felix Auger Aliassime nella serata ..."Signora, sa chi la saluta tantissimo?", ironizza una supporter di Sinner. Un altro, con molto meno aplomb, le ricorda dove infilarsi la pallina (e anche questo, va detto, non si dice e non si scrive, nemmeno su X). "Questa invasata, forse aveva alzato qualche whisky di troppo. Senza forse", scrive un altro. "Comunque vergognosi... sembra di tornare indietro nel tempo al Colosseo con i gladiatori", "Quanto avrei voluto prenderla a sberle!", "Odiosa. Per capelli la vorrei prendere", "Che fastidio mi dava questa invasata!", "Io adesso mi dirigo all’aeroporto piglio un aereo atterro a New York chiamo un taxi giungo a Flushing Meadows entro sul centrale faccio ingoiare gli occhiali alla signora invasata e torno".
Signora, sa chi la saluta tantissimo? #sinner pic.twitter.com/asncDWgcqn
— Silvia Sacchetti (@MammaImperfetta) September 6, 2025
"Sinner non geme quando colpisce la palla e non si comporta da simpatico animatore Valtur coinvolgendo il pubblico - riflette un altro appassionato -. Quando gioca si sente solo lo schiocco del colpo e quando fa un punto esulta solo verso il suo angolo. E questo fa letteralmente impazzire i cafoni inside". E ancora: "Già per l'assenza di gemiti e barriti iberici gli dovrebbe assicurare la nostra riconoscenza eterna", "Non fa spettacolo, ma solo il suo lavoro. Sono abituati alla volgarità ovunque". E lui, Jannik? Dopo aver incassato il mancato allontanamento della tifosa "burina" dall'Arthur Ashe Stadium, a match vinto ha preso il microfono e come suo solito ringraziato di cuore e con un sorriso il pubblico newyorkese. Come diceva il tale? "Calma, dignità e classe".