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Blatter si scusa e apre per l'ennesima volta alla tecnologia

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Dopo le sviste arbitrali negli ottavi, solita pantomima del presidente Fifa su chip e moviola in campo

Roberto Amaglio
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Facciamo un piccolo gioco. Confrontate queste due asserzioni  calcistiche sulla tecnologia in campo e provate a individuare chi le ha pronunciate. 2 dicembre 2009: “vedremo dove e come potremo utilizzarla”. 6 giugno 2010: “siamo contrari all'utilizzo degli strumenti più avanzati perché la scienza metterebbe fine alla passione per questo sport”. La risposta esatta è Sepp Blatter, ovviamente per entrambe le citazioni. La prima avvenne dopo l'apertura dell'inchiesta Fifa sul decisivo gol del francese Henry contro l'Irlanda di Trapattoni nelle qualificazioni Mondiali. La seconda, invece, a pochi giorni dall'avvio della rassegna intercontinentale Sudafricana. Abbiamo preso questi due recenti esempi per far capire al lettore quanto la diatriba sulla tecnologia in campo sia vecchia quanto il pc. A ogni evento calcistico di prestigio, a ogni errore arbitrale (che ci sono stati, ci sono attualmente e sempre ci saranno), tutti a invocare chip, sensori o moviolone in tempo reale, salvo poi mettere tutto nel cassetto quando le acque si sono calmate. Proprio per questo le ultime dichiarazioni del presidente della Fifa dopo gli errori degli assistenti di Rosetti e Larrionda sono da prendere con le pinze. Scuse e tecnologia – "Mi sono scusato con l'Inghilterra e il Messico per gli errori arbitrali gravi che ci sono  stati nei rispettivi ottavi di finale", ha detto in apertura della sua conferenza stampa a Johannesburg Sepp Blatter. In seguito la solita apertura alla tecnologia. "Sarebbe insensato non preoccuparsi di tutto questo. Dobbiamo tornare a discutere di questo tema. Dopo quanto accaduto in questi Mondiali sarebbe assurdo non riaprire una discussione sull'introduzione di strumenti tecnologici nei pressi della linea di porta. Deploro gli errori arbitrali, ma possono capitare e non rappresentano la fine del calcio". E, a quanto si apprende, la calendarizzazione del tema è già stata fissata, in quanto la Fifa tornerà a sedersi al tavolo a Cardiff al termine dei Mondiali. Sarà quella la sede per fare il primo vero passo in questa direzione; oppure si opterà per la solita retromarcia.

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