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Jasmine Paolini, da sorpresa a solida certezza: il punto con cui ha demolito Swiatek

di Carlo Galatisabato 11 ottobre 2025
Jasmine Paolini, da sorpresa a solida certezza: il punto con cui ha demolito Swiatek

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3' di lettura

Ci sono partite che segnano un confine, che non si dimenticano, che raccontano più di tante parole la storia di un percorso, ben lontano dall'esser completato. Jasmine Paolini, in una notte cinese da incorniciare, gioca probabilmente la miglior partita della sua vita e annienta Iga Swiatek, numero 2 del mondo e campionessa di Wimbledon, con un 6-1 6-2 che sa di liberazione e di orgoglio. Un'ora e cinque minuti di tennis celestiale, con vincenti puliti come fendenti e appena tre errori gratuiti: la miglior Jasmine mai vista, capace di dominare la giocatrice che l'aveva sempre battuta, sei volte su sei, e di guadagnarsi con pieno diritto la semifinale del Wuhan Open, ultimo 1000 della stagione. Swiatek, travolta fin dall'inizio, non ha mai trovato la chiave.

Né con il servizio - 48% di punti con la prima, appena 2 su 15 con la seconda- né con la tattica. Nemmeno l'ormai celebre toilet break tra i set è riuscita a invertire il flusso di un match che aveva un'unica protagonista. Paolini ha spinto, anticipato, aggressivo, colpito con quella leggerezza che è figlia della fiducia dei propri mezzi, non dell'estemporaneità del momento. Durante il match è sembrata sempre in anticipo, come se il campo fosse suo, come se ogni scambio fosse già scritto nella mente prima ancora che nella racchetta.

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Per Swiatek, abituata a dettare legge, è stato un pomeriggio di impotenza: il linguaggio del corpo raccontava più del punteggio. Per Jasmine, invece, è stata la conferma di un salto compiuto: la maturità agonistica, la sicurezza di chi sa reggere il peso dei grandi palcoscenici e di chi, dopo un 2024 da favola, ha ancora fama. Con questa vittoria, la numero 8 del ranking mette una seria ipoteca sulla qualificazione alle WTA Finals di Riyad. Oggi vanta 4131 punti nella Race, con un margine di 218 punti su Rybakina, nona. Non solo: Paolini è ora la tennista italiana con più semifinali in un WTA 1000 nella storia (cinque), superando Pennetta ed Errani.

Un traguardo che racconta di continuità e tenacia, di un lavoro costante e silenzioso, di una ragazza che ha imparato a credere fino in fondo nel proprio gioco. A Wuhan ha mostrato un tennis completo: la solidità da fondo campo, la precisione chirurgica negli angoli, la capacità di leggere le traiettorie e di restituire tutto con una naturalezza quasi disarmante. «Ho giocato ad altissimo livello, finalmente ho vinto contro di lei», ha detto Jasmine dopo la partita. Ora l'attende Coco Guaff in semifinale, giocatrice che Jasmine ha già battuto tre volte quest'anno, una su tutte a Roma in finale. Un momento, quello, fondamentale nella sua carriera. Perché dopo un 2024 che tutti avevano definito “la stagione irripetibile”, quella delle due finali Slam a Wimbledon e al Roland Garros, Paolini è riuscito a spingersi ancora più in là. A supporto c'è un dato, inconfutabile: Jasmine Paolini ha già vinto più partite nel 2025 (41, stagione ancora in corso) di quante ne aveva vinte in tutto il suo 2024 (40). Quella che doveva essere la “wonder season”, l'apice, è stata appena superata. E lo ha fatto nel modo più rumoroso e silenzioso insieme: con il sorriso di sempre e con un tennis che non ammette repliche. Jasmine le ha zittite tutte.