Leonardo Bonucci è stato uno dei protagonisti silenziosi della vittoria dell’Italia contro Israele a Udine. Dalla panchina, l’ex difensore della Juve, oggi collaboratore tecnico di Gennaro Gattuso, si è reso protagonista di un’intensa partecipazione alla gara, lavorando in costante collegamento con lo staff e fornendo indicazioni tattiche in tempo reale. Munito di auricolare, era in contatto diretto con il match analyst, che dalla tribuna trasmetteva dati e osservazioni sullo sviluppo del gioco. Da lì, l’ex capitano azzurro ha più volte dialogato con Gattuso per comunicare aggiustamenti tattici.
Le telecamere della Rai lo hanno inquadrato mentre, in uno di questi scambi, suggeriva all’allenatore movimenti offensivi da correggere. “Raspadori deve stare più vicino a Retegui, così lo aiuta a liberarsi”, avrebbe detto Bonucci, e il messaggio è arrivato subito in campo tramite Giovanni Di Lorenzo, che ha riportato le istruzioni ai compagni. Non solo analisi difensiva, dunque, ma un contributo a tutto campo. Bonucci è stato visto più volte incitare i giocatori e gestire piccoli dettagli tecnici durante la partita, confermando la grande intesa con Gattuso. La collaborazione tra i due, già evidente nei giorni di allenamento, è apparsa perfettamente rodata anche in partita.
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L’obiettivo massimo (sì, massimo) è stato centrato, e questa è la notizia più importan...Particolarmente significativo il dialogo con Gianluca Mancini, autore del terzo gol, arrivato proprio su schema da calcio piazzato, una delle situazioni su cui Bonucci lavora con maggiore attenzione. “Con Leo le prepariamo bene — ha raccontato il difensore della Roma a fine gara — ci stiamo tanto e cerchiamo di mettere sul campo quello che fa lui e tutto lo staff”. Un riconoscimento che conferma come Bonucci, anche senza scendere in campo, continui a essere una presenza fondamentale nello spogliatoio e nella costruzione tattica della nuova Nazionale.