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Sinner, il fotografo Ray Giubilo: "Cosa ho colto, un tifoso non può vederlo"

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venerdì 24 ottobre 2025
Sinner, il fotografo Ray Giubilo: "Cosa ho colto, un tifoso non può vederlo"

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"Sinner da fuori sembra perfetto, ma io l’ho visto anche nei momenti di frustrazione: lanciare la racchetta, imprecare, mai in modo eccessivo, ma lo fa": a dirlo, in un'intervista a FanPage, è Ray Giubilo, il fotografo italo-australiano che da oltre trent’anni immortala i più grandi campioni del mondo sui campi da tennis. "È un ragazzo vero, con emozioni vere. Quando parla al pubblico è profondamente sincero. Ci sono giocatori che sembrano sinceri, ma in realtà recitano. Diciamo che nel tennis ci sono attori e non attori: Sinner non è un attore, Djokovic sì", ha sottolineato Giubilo. 

Parlando dei grandi campioni, come Sinner ma anche Carlos Alcaraz, il fotografo ha detto: "Non li conosco personalmente. Sinner sa chi sono, ovviamente, e anche Alcaraz: mi vedono spesso, soprattutto nei primi turni. Però non sono il tipo che va a parlare con i giocatori. Finché non vengono loro da me, non cerco il contatto. Non è distanza, è discrezione. Quello che colgo da loro è il lato umano, che un tifoso non può vedere. A bordo campo noti le piccole cose: la preoccupazione, i momenti in cui si sentono sicuri o, al contrario, fragili. È questo che mi colpisce di più, perché in quei momenti sono persone come tutti gli altri. In pubblico non lo sembrano: un ragazzo di 24 anni che ha già guadagnato centinaia di milioni vive in un’altra dimensione. Ma noi che siamo lì per passione — perché questo lavoro lo fai solo se ti piace davvero — cogliamo la loro umanità, che a volte sfugge allo spettatore".

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In generale, comunque, sui campioni ha svelato che "non sono facilmente accessibili. L’unico modo per avere contatto con loro è lavorare per uno dei loro sponsor, facendo servizi privati. Trent’anni fa, invece, era tutto diverso. Spesso si cenava negli stessi ristoranti, ci si incontrava la sera, si parlava. Le foto, poi, i giocatori non le vedevano subito: magari le trovavano due settimane dopo su una rivista. Oggi le vedono ovunque, immediatamente, sui social".

Parlando invece del suo ormai celebre scatto della campionessa italiana Jasmine Paolini, diventato virale, Giubilo ha spiegato che non c'è stato nessun particolare riconoscimento economico per lui: "Non mi ha fatto guadagnare in termini di denaro. Quando ho visto che la foto stava avendo tutto quell’interesse, e che mi contattavano grandi media come CNN, The Guardian, New York Post, e tanti altri da tutto il mondo, invece di pensare: ‘Ok, la pubblico solo se mi pagano', ho pensato fosse meglio dare loro l’opportunità di usarla. Così ci ho guadagnato in visibilità, e infatti è andata proprio così. Forse avrei potuto guadagnare 30.000 euro subito, ma offrendo l’uso gratuito della foto ho ottenuto una pubblicità enorme, che nel tempo può valere molto di più. Preferisco la riconoscenza mediatica ai soldi immediati". Sulla Paolini nello specifico ha rivelato: "Ci conosciamo: mi vede spesso ai tornei, e dopo quella foto è venuta a ringraziarmi in diretta sul campo. Adesso ogni tanto ci scriviamo". 

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