Luciano Spalletti è un fiume in piena. Durante la sua prima conferenza ha trattato diversi argomenti, tra cui il sogno Tricolore. "Perché no - ha spiegato -, bisogna sempre puntare al massimo quando sei in un club come la Juve. Poi io ho visto molte partite in questa stagione e non ho visto nessuna squadra già pronta e formata al 100%. Anche lo stesso Napoli, che è una delle squadre più attrezzate insieme all'Inter, ha avuto qualche stop. Noi dobbiamo avere rispetto di tutti ma correre anche noi senza slogan perché gli slogan non mi piacciono. Juventus-Napoli del 2023 e la frase sull'autostop da bambino? Io ho avuto la possibilità di entrare in tutti gli spogliatoi di tutte le categorie del calcio e ho sempre avuto rispetto di tutti entrando con il massimo rispetto e la massima disponibilità proprio perché io da ragazzino andavo in giro in autostop".
Poi anche una battutina sul tatuaggio dello scudetto del Napoli: "Stamattina mi sono fatto tirare il sangue durante le visite mediche e ho chiesto all'infermiere di farlo dall'altro braccio perché dalla parte non volevo si tirasse via nulla e si toccasse nulla. Io tornerò a Napoli e mi rimarrà sempre nel cuore quella piazza, al di là delle scelte professionali che ho fatto".
Juventus, Luciano Spalletti accolto così dai tifosi: parole pesanti, alta tensione
Oggi, giovedì 30 ottobre, è la giornata di Luciano Spalletti. L'ex commissario tecnico della Nazionale...Infine, un cronista gli ha chiesto conto di un video che è diventato virale sui social. E l'allenatore si è innervosito: "Vorrei chiarire quella cosa che ho detto sul Napoli e della fine del rapporto di quel contratto lì - ha tuonato -. Dissi che non mi sarei messo la tuta di nessun’altra squadra addosso ma era un discorso che riguardava solo quella stagione. E nel video c'è ma è stata estrapolata solo una parte. Ho rispettato la parola data e in quella stagione non ho messo nessun'altra tuta proprio per rispetto di quello che facemmo al Napoli. E di proposte ne avevo ricevute parecchie, come è giusto che sia dopo uno scudetto vinto a Napoli. Poi però non è che dopo Napoli volevo smettere di allenare. La mia carriera non è finita. Sono andato successivamente a fare il ct dell'Italia e ho rispettato ancora la scelta che ho fatto dopo il Napoli. Poi è chiaro che ho deciso di fare una nuova esperienza. È sbagliato decontestualizzare un fatto dalla realtà, si capisce quali sono le intenzione di chi scrive certe cose".




