Il GP del Qatar ha rappresentato l'ennesima conferma della crisi più profonda vissuta dalla Ferrari negli ultimi anni. La SF-25, nata per rilanciare il Cavallino, si è trasformata presto in una monoposto ingestibile, e l’ottavo posto di Leclerc unito all’uscita dai punti di Hamilton ha sancito una disfatta tecnica e mentale ormai irreversibile.
Nel tentativo di giustificare l’ennesimo tracollo, Frederic Vasseur ha ammesso ciò che circolava da settimane: lo sviluppo della vettura è stato sospeso in primavera, quando la McLaren aveva già preso il largo. Secondo il team principal, si sarebbe trattato di una scelta condivisa con proprietà e piloti, pensata per concentrare le energie sul progetto 2026. Ma questa spiegazione, per molti, suona più come un riparo che come un’assunzione di responsabilità.
Ferrari dispersa nel deserto: l'ultimo disastro e un'infinita tristezza
Dispiace parlare sempre male delle Ferrari ed è doloroso pensare all’immenso popolo che tifa per le Rosse e...Il più duro nel demolire questa ricostruzione è stato Jean Alesi, che sul Corriere della Sera ha letteralmente smontato la narrazione del manager francese. L’ex ferrarista ha ricordato di aver sperato in una reazione forte dopo le parole del presidente: "Pensavo che le critiche espresse dal presidente ai piloti avrebbero spinto la squadra a darsi una mossa… Invece abbiamo avuto in Qatar il peggior GP mai visto a memoria d'uomo".
Per Alesi, la tesi dello stop anticipato è un alibi, non una motivazione reale: "Dire che ogni sviluppo è stato interrotto per preparare la macchina del prossimo anno pare una scusa debolissima”. E l’affondo più pesante, quello che umilia apertamente Vasseur e la gestione Maranello, arriva quando mette in dubbio l’onestà stessa della linea difensiva: "L'atteggiamento Ferrari mi fa pensare a un tentativo imbarazzante, di proteggere questo fallimento”. Secondo Alesi, la Ferrari non ha sbagliato solo la stagione: ha sbagliato il modo di raccontarla. E questo, per un team come il Cavallino, pesa quanto i risultati in pista.




