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Giorgia Meloni contro Ocean Viking: "Vuole sbarcare in Italia con 600 migranti illegali? È una nave francese, vada a Marsiglia"

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Con l'arrivo della bella stagione, non aumentano solo le temperature, ma anche il flusso di migranti incanalato verso l'Italia. Complice anche l'indifferenza dell'Unione europea che interviene soltanto nel momento in cui l'Italia temporeggia nell'assegnare un porto sicuro e per ricordare - soltanto all'Italia - Che è necessario accogliere. A rivolgersi nuovamente alle autorità italiane è la nave Ocean Viking della Ong Sos Mediterranéè, battente bandiera francese, ma che non ha la minima intenzione di attraccare in Francia. Con a bordo 572 migranti soccorsi da 6 barconi in 5 operazioni diverse compiute nel giro di poco più di 72 ore nel Mediterraneo centrale, l'Ocean Viking attende ora l'autorizzazione allo sbarco. 

 

 

"Chiediamo all'Ue di coordinare lo sbarco in un luogo sicuro dei sopravvissuti a bordo", fa domanda l'Ong francese, puntato sulle terribili testimonianze dei migranti a bordi, tra cui ci sono anche donne abusate nei campi di detenzioni libici. "Le milizie ci hanno trattato come spazzatura, come merce, ci hanno violentato", racconta una 36enne. Secondo quanto riporta il Giornale, sulla nave della Ong ci sono anche 183 minori, di cui 2 disabili. L'organizzazione ha diffuso poi la notizia di 5 barche di legno vuote intercettato dalla guardia costiera libica nella zona di competenza maltese e ha denunciato che "tutte le persone intercettate sono state forzatamente e illegalmente respinte in Libia, che non può essere considerata un luogo sicuro". 

 

 

La richiesta del Porto sicuro è stata avanzata anche a Malta che tuttavia - come spesso accade - fa finta di non sentire. E così, lo sbarco verrà presto autorizzato dall'Italia. Non ci sta però la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, che su Facebook ha tuonato: "La nave Ong francese con quasi 600 migranti illegali a bordo vada a Marsiglia", e ha aggiunto che "L'Italia non è il campo profughi d'Europa e non è una colonia francese o tedesca. È questo il prezzo che deve pagare il governo Draghi per avere il plauso dell'Europa? Farsi trattare come servi?".  In tutta risposta, il portavoce Ue Adalbert Jahnz ha ribadito che "la commissione europea non ha la competenza di indicare il luogo di sbarco. Anche se la ricerca e il salvataggio sono una responsabilità nazionale, noi abbiamo una responsabilità politica, che si esaurisce con l'azione legislativa che stiamo esercitando". Insomma, perché rimandare a domani quello che si può fare dopodomani?

 

 

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