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Luciana Lamorgese? "Sarebbe da stupr***, ma chi ha il coraggio...". La frase dell'orrore: il politico che si fa fuori da solo

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La polemica politica contro Luciana Lamorgese trascende. E rischia grosso Dino Nascimbeni, capogruppo di Forza Italia a Ghedi (Brescia), colpevole di aver perso il controllo su Facebook contro la ministra degli Interni: "Dovrebbero stuprare lei, ma chi ha il coraggio", scriveva Nascimbeni, a proposito dei casi di violenze sessuali compiute da migranti nelle ultime settimane.

 

 

 

 

 

Certo, ha destato sorpresa che mentre i partiti maggiormenti schierati contro la Lamorgese sono Lega e Fratelli d'Italia (che ha presentato una petizione e una mozione di sfiducia contro la ministra), a usare espressioni tanto violente quanto vergognose sia stato un esponente di un partito storicamente più "moderato". A conferma di come in politica oggi, più che il partito di appartenenza, conti l'impostazione e il temperamento personali.  

 

 

 

 

"Affermazioni censurabili e inammissibili - è il commento di Alessandro Mattinzoli, coordinatore provinciale di Forza Italia -, è stato deferito ai probiviri per l'espulsione dal partito". Come riferiscono le pagine locali del Quotidiano nazionale, i consiglieri di opposizione del Comune avevano già chiesto le dimissioni dell'incontinente Nascimbeni. La Commissione pari opportunità bresciana aveva tuonato nei giorni precedenti parlando di un "gravissimo fatto che non può passare sotto silenzio".

 

 

 

 

 

 

E a testimonianza di come un assalto alla titolare del Viminale non possa restare una questione "di partito" né tantomeno una questione "cittadina", era intervenuta anche Mara Carfagna, ministro per il Sud nonché rappresentante di spicco della stessa Forza Italia, da sempre in prima linea nella lotta alla violenza fisica, verbale e psicologica contro le donne: "Tutta la mia solidarietà, inaudito leggere di un esponente locale di FI che per attaccarla invita allo stupro".

 

 

 

 

 

 

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