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PiazzaPulita, Richard Gere e il fango contro Salvini: "Non sono pazzi stupratori", l'ultima mossa sporca di Formigli

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Richard Gere? Meglio riproporlo, nel caso in cui qualcuno si fosse "dimenticato". Già, perché a PiazzaPulita, il programma di Corrado Formigli, ecco che nella puntata di giovedì 28 ottobre viene riproposto un estratto dell'intervista alla star di Hollywood, intervista che risale a ottobre del 2019, pochi mesi dopo la sua salita su Open Arms, al tempo del governo gialloverde e del pungo di ferro di Matteo Salvini contro l'immigrazione clandestina.

 

Già, Formigli nel corso del dibattito con Roberto Saviano decide di mostrare nuovamente quelle immagini, pochi giorni dopo la testimonianza in tribunale di Gere proprio contro il leghista. Ai tempi, interpellato da PiazzaPulita, quando chiedevano a Gere perché avesse deciso di salire a bordo della Open Arms, rispondeva: "Ero in Italia. Un amico mi ha detto: hai saputo di questa nuova legge che rende un crimine aiutare le Ong in mezzo al Mediterraneo? Gli ho risposto: mi stai prendendo in giro? In cinque minuti ho deciso di prendere un volo per Lampedusa. Ho passato una giornata a mettere insieme i viveri e a trovare una barca che ci portasse fino alla Open Arms", ricorda.

 

E ancora, l'attore aggiunge: Potevi mostrare un volto sorridente, fargli sapere che c'era qualcuno a portargli da mangiare, qualcuno a cui raccontare la loro storia. Volevo che non si sentissero più solo un etichetta, rifugiati, ma degli esseri umani". Dunque, gli venivano ricordate le parole di Salvini: "Perché non porta i migranti ad Hollywood con il suo aereo privato?". E Richard Gere: "Se lo avessi lo farei con molto piacere. Ma un aereo privato non ce l'ho". E ancora, gli chiedono se fosse vero che aveva invitato Salvini a bordo della Open Arms, e Gere conferma: "Sì, ho detto: vieni qui per renderti conto che sono persone, non sono pazzi stupratori che ti vogliono uccidere, Sono persone come noi, persone che vogliono solo essere felici e scappare dalle sofferenze. Proprio come noi. Come noi. Sono fratelli e sorelle", conbcludeva nella sua intemerata.

 

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