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Luciana Lamorgese "si deve dimettere". La moglie e il caporalato, lascia il suo braccio destro: una slavina politica

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La Lega chiede che Luciana Lamorgese riferisca in Parlamento immediatamente. Fratelli d'Italia chiede la testa del ministro degli Interni. La clamorosa indagine della Procura di Foggia su Rosalba Livrerio Bisceglia, moglie del prefetto Michele Di Bari, diventa subito un affaire politico, oltre che giudiziario. La Livrerio Bisceglia è accusata di essere coinvolta nello sfruttamento dei migranti in una inchiesta sul caporalato che ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati di 16 persone. La moglie del prefetto, uno dei bracci destri della Lamorgese che ha immediatamente rassegnato le dimissioni, secondo il gip "è consapevole delle modalità delle condotta di reclutamento e sfruttamento". 

Non solo: la moglie dell'ormai ex capo del Dipartimento di immigrazione del Viminale "trattava direttamente" con Bakary Saidy, uno dei due caporali finiti in carcere nell'inchiesta di Foggia. Questo è quanto emerge dall'ordinanza del gip nella quale si legge che Saidy portava nei campi i braccianti dopo averli reclutati "in seguito alla richiesta di manodopera avanzata da Livrerio Bisceglia, che "comunicava telefonicamente il numero di lavoratori necessari sui campi". Lavoratori "assunti tramite documenti forniti dal Saidy" che per questo "riceveva il compenso da Livrerio Bisceglia". Una storia sconvolgente. "Porta da Nico tutti i documenti. Devi portare prima perché così io devo fare ingaggi... e poi il giorno dopo iniziate a lavorare", afferma proprio Rosalba Bisceglie Livrerio rivolgendosi al "caporale" Bakari Saidy in una intercettazione citata dal gip nell'ordinanza di custodia cautelare.

"Sbarchi clandestini raddoppiati, 100.000 arrivi negli ultimi due anni, un'Europa su questo tema assente e lontana. E oggi le dimissioni del capo dipartimento dell'Immigrazione. Disastro al Viminale, il ministro riferisca immediatamente in Parlamento", tuonano fonti leghiste vicine a Matteo Salvini. Ironia della sorte il prefetto Di Bari era stato scelto proprio dall'allora ministro degli Interni, ma è stato l'artefice al tempo stesso dello smantellamento dei Decreti Sicurezza salviniani imposto dalla Lamorgese. 

"Non basta che il capo del dipartimento per le Libertà civili e l'Immigrazione del Viminale si dimetta dal proprio incarico - tuona Francesco Lollobrigida, capogruppo di FdI alla Camera e longa manus di Giorgia Meloni a Montecitorio -. Dopo anni di continue criticità, serve una vera svolta per mettere la parola fine alla scandalosa gestione dei dossier in capo al ministero dell'Interno che ha in Lamorgese la principale responsabile. Dall'immigrazione alla sicurezza, gli errori e la superficialità del ministro evidentemente riguardano anche gli uomini da lei confermati in ruoli chiave per la gestione del dicastero. Lamorgese si dimetta o sia il presidente del Consiglio Draghi a rimuoverla quanto prima". 

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