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Roberto Calderoli, "un appuntamento con la ong": cosa è successo in mare

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"Il messaggio che deve arrivare è questo: quando uno è irregolare, torna a casa": Roberto Calderoli ribadisce la linea del governo Meloni sulla questione migranti. Una questione che è diventata un'emergenza, soprattutto adesso che in mare ci sono delle navi ong con 985 persone a bordo in attesa da quasi due settimane dell’indicazione di un porto sicuro. Secondo il ministro degli Affari regionali, intervistato da La Stampa, è importante che il governo non ceda, visto che "l’atteggiamento politico del Paese determina un maggiore o minore numero di partenze".

 

 

 

Secondo il leghista, la responsabilità dei migranti ancora in mare non è del governo ma "di chi li ha caricati. Dubito che si sia trattato di un soccorso in mare. Credo di più a un trasferimento di soggetti che avevano un appuntamento per essere portati con le navi delle ong". Poi, riferendosi proprio alle Ong, ha aggiunto: "Non possiamo assecondare soggetti che si prestano a una situazione di illegalità. Insomma, i taxi del mare anche no, grazie". Uno dei suoi obiettivi principali, ora che è al governo, è portare avanti la sua legge sulle autonomie: "L’iter della legge per le autonomie partirà entro Natale. Il mio obiettivo è di chiudere la partita entro il 22 ottobre 2023, giorno del sesto compleanno dei referendum. Ci tengo molto".

 

 

 

Calderoli, comunque, esclude che questa legge sulle autonomie possa svantaggiare il Sud a favore del Nord: "Io voglio far correre le regioni del Nord e quelle del Sud. Mi auguro che questa volontà di corsa sia naturale e spontanea nelle regioni del Mezzogiorno e che non debba arrivare io a farlo, perché io sono pronto. La Calabria di Occhiuto ha grandi possibilità, ad esempio, a livello energetico".

 

 

 

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