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Ong, Humanity 1 "occupa" il porto: "Non ripartiamo", tensione alle stelle

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La situazione si fa sempre più tesa al porto di Catania: al largo e sempre più vicina c'è la Geo Barents, mentre nella notte è approdata la Ong Humanity 1. E da quest'ultima sono sbarcati solo soggetti fragili, donne e bambini. Trentacinque immigrati restano a bordo: il governo, dopo lo sbarco, ha chiesto alla Ong di ripartire. Ma pare che la nave non abbia intenzione di muoversi.

Infatti il comandante della Humanity 1, attraccata a Catania, non farà ripartire la nave ong, opponendo il diritto internazionale alla richiesta delle autorità italiane. "Vorrebbero fare scendere i fragili e poi imporre al comandante di ripartire", ha spiegato a Radio Radicale l'avvocato Alessandro Gamberini, che assiste legalmente la ong. "Ovviamente - ha aggiunto Gamberini, che in passato ha assunto la difesa nei casi Rackete e Vos Thalassa e Open Arms a Ragusa - il comandante di Humanity 1, anche su nostra indicazione, si rifiuterà e dirà che devono scendere tutti secondo le regole del diritto di asilo". Insomma, una polveriera, la tensione alle stelle.

Nel frattempo la Humanity 1 attacca il governo, affermando che "non ci è stato assegnato un porto sicuro per lo sbarco di tutti i sopravvissuti, come previsto invece dal diritto internazionale. A 35 migranti è stato ordinato di rimanere a bordo. Questo è illegale e inaccettabile. Nel cuore della notte, le autorità italiane hanno selezionato le persone per lo sbarco. Tutti i superstiti salvati dall'emergenza in mare sono vulnerabili e devono poter scendere immediatamente a terra". 

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