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Ong, Storace fa impazzire la sinistra: "Facciamolo sbarcare. E poi..."

Francesco Storace
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Pretendono di fare quello che gli pare e piace. Le navi delle Ong scorrazzano nel nostro mare, scaricano migranti che spacciano per naufraghi e combattono le nostre leggi persino quando l'autorità italiana impone loro di prendere il largo. È vero, una nave ha sloggiato verso la Francia e questo ci ha reso felici. Ma le altre tre che in questi giorni hanno invaso i porti di Catania e Reggio Calabria hanno deciso quel che volevano. «È la nostra legge», dicono ormai. Fabbricano il diritto internazionale. Sostengono che se loro caricano da un'altra nave un grappolo di migranti stanno facendo soccorso e non semplicemente trasbordo verso l'Italia. Eppure battono bandiera di altri Stati, Norvegia e Germania gli ultimi casi, ma non disturbano le rispettive Capitali.

E allora, di fronte ad autentici provocatori, il governo Meloni farebbe bene a vagliare la possibilità di una tesi che proprio la leader di Fratelli d'Italia lanciò qualche tempo fa. Già è abbastanza stravagante che il governo - che poi se li deve tenere e mantenere - non possa dire una parola o compiere un'azione per frenare l'invasione. I comandanti delle navi arrivano in porto e pretendono di far scendere tutti i loro passeggeri. Poi, se gli imponi di andarsene al largo verso casa loro con qualcuno dei loro ospiti, se ne strafregano e disobbediscono all'ordine ricevuto. Disse tempo fa proprio Giorgia Meloni (ricostruiamo a memoria): «La nave deve essere sequestrata, l'equipaggio arrestato, i migranti scendere ed essere rimpatriati, l'imbarcazione affondata una volta svuotata».

 

 

Perché non ci devono provare più- le Ong- a violare il nostro diritto alla tutela dei confini. Quelle navi, anche se spesso i soldi ce li mette George Soros, il finanziatore di Più Europa e non solo, costano parecchi quattrini e magari gli passa il vizio. L'Italia non è il campo profughi d'Europa. Invece, c'è una sinistra che vorrebbe imporre le proprie "regole" anche al governo di destra.

Ieri siamo trasecolati nel leggere che il verde Angelo Bonelli ha dato notizia di aver inviato alla Commissaria per i Diritti umani del Consiglio d'Europa, Dunja Mijatovi, un breve report che descrive «quanto accaduto in mia presenza nelle funzioni ispettive di parlamentare della Repubblica Italiana sulla nave Geo Barents affinché si indaghi su quanto accaduto e si valutino le iniziative adottare. Ma soprattutto affinché questa barbarie non accada mai più». Applausi, onorevole Bonelli per l'atto eroico che punta a screditare la Patria all'estero. Tipico atteggiamento di una sinistra che non tollera di essere fuori dal circuito della decisione.

 

 

Perché non sono capaci di ascoltare. Da Palazzo Chigi sono venute parole chiare: «Il governo italiano sta rispettando tutte le convenzioni internazionali e il divieto imposto alle navi Ong di sostare in acque italiane, oltre il termine necessario ad assicurare le operazioni di soccorso e assistenza dei soggetti fragili, è giustificato e legittimo». Lo ha ribadito ieri ai suoi parlamentari proprio la Meloni. Altrimenti, occorre pretendere dall'Europa che si torni - ma seriamente - ad una politica di accordi da rispettare. Perché se ci promisero - giugno 2022 - di distribuire nei vari Paesi diecimila migranti arrivati in Italia e invece se ne sono beccati appena 112, vuol dire che ci stanno prendendo in giro. E orgoglio e dignità nazionale impongono che si mettano in campo tutte le politiche possibili a difesa della nostra sicurezza. A Germania e Norvegia restituiamo le carcasse delle navi che appartengono alle loro Ong. E la smetteranno di considerarci il ventre molle dell'Europa. Altrimenti, si continua come prima. E non è certo questa la missione che si è data il governo Meloni. L'altra strada è il blocco navale dalla Libia. O i decreti Salvini. Ma bisogna sbrigarsi.

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