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Ong, "non è il Far West": la secca risposta alla Francia. E l'Italia gode

Matteo Piantedosi

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Maggiore collaborazione tra i Paesi Ue per rendere efficaci i ricollocamenti dei richiedenti asilo e i rimpatri dei migranti irregolari, con l'agenzia Frontex che giocherà un ruolo ancora più importante, ma anche sostenere i Paesi di partenza e transito per prevenire gli arrivi illegali e pericolosi; e cooperare nella ricerca e soccorso in mare, facendo più chiarezza sul ruolo delle navi private che vi operano. Sono i punti fondamentali del Piano d'azione Ue in venti punti per il Mediterraneo centrale presentato dalla Commissione europea dopo la crisi tra Italia e Francia sulla nave ong Ocean Viking e in discussione alla riunione straordinaria del Consiglio Interni in corso a Bruxelles. Con il suo piano Bruxelles mira innanzitutto a "rafforzare l'attuazione del meccanismo volontario di solidarietà" concordato il 22 giugno scorso. "Gli Stati membri devono accelerare l'attuazione del meccanismo". Di qui la necessita' di "rivedere le procedure operative standard per il ricollocamento al fine di ottenere procedure più efficienti e rapide, anche per fornire un rapido sostegno agli Stati membri che ricevono arrivi via mare".  

Un piano quella della Commissione europea che "ripercorre quello che l’Italia aveva sempre detto cioè che serve un’azione forte dell’Europa per migliorare il rapporto e il sostegno ai Paesi di origine e di transito dei flussi migratori quindi la cosiddetta dimensione esterna, sia in termini di sviluppare azioni di contenimento delle partenze sia di migliorare i meccanismi di rimpatrio" e il piano "è stato apprezzato da tutti", ha commentato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, al termine del Consiglio straordinario Interni. 

Parigi resta però irremovibile sulla decisione di non accogliere i richiedenti asilo sbarcati in Italia fino a quando Roma non rispetterà "il diritto marittimo" e si rifiuterà di far sbarcare le navi cariche di migranti soccorsi nel Mediterraneo. Parlando del meccanismo di accoglienza dei richiedenti asilo, 3500 dei quali sarebbero dovuti andare in Francia, Gerald Darmanin ha assicurato che "il nostro auspicio è chiaramente quello di riattivarlo" ma "attualmente non è il caso".

"Non c’era necessità" di un chiarimento con il ministro francese, ha detto Piantedosi. "Ovviamente ho stretto la mano e salutato con molta cordialità tutti i ministri, per me era anche la prima occasione", ha sottolineato: "Ho registrato da parte di tutti loro cordialità e condivisione di approccio".

Sulla questione ong, "per me le operazioni Ong non sono un tabù, non sono qualcosa da non discutere. Vanno discusse perché parliamo della vita delle persone. Le operazioni delle Ong non possono avvenire nel selvaggio west, serve ordine, un quadro di cooperazione, dialogo con Stati membri e Ong. Serve impegno per un sistema ordinato. E penso che questo sia possibile", ha avvertito il vice presidente della Commissione europea, Margaritis Schinas

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