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Ong, i vescovi contro il governo: "Perché va abrogato"

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La Conferenza Episcopale Italiana ha deciso di criticare apertamente il decreto del governo Meloni riguardante le Ong e la gestione dei flussi migratori. Tramite un intervento di monsignor Gian Carlo Perego, la Cei ha sostanzialmente assunto una posizione politica, auspicando l’abrogazione del decreto e schierandosi al fianco delle Ong che “creano sicurezza”. Il vescovo e presidente della fondazione Migrantes ha criticato le norme “più rigide” sui respingimenti in mare. 

In particolare monsignor Perego ha elencato nel dettaglio alcuni punti del decreto che non gli piacciono: “La richiesta al comandante di avviare la procedura di domanda di protezione internazionale; l'impossibilità di azioni diverse di salvataggio nel tragitto per raggiungere il porto più vicino e più sicuro; la difficoltà di sbarco, comunque, delle persone salvate in mare in una situazione emergenziale”. Poi è arrivata la difesa a spada tratta delle Ong: “Se si volesse combattere il traffico degli esseri umani si doveva portare l'attenzione sul rinnovo del memorandum con la Libia piuttosto che sull'azione delle Ong, come hanno documentato tutti i rapporti Unhcr degli ultimi anni”. 

“Il destino del decreto - ha aggiunto esprimendo un giudizio politico - dovrebbe essere solo la sua abrogazione". Secondo il presidente della fondazione Migrantes, inoltre, il provvedimento governativo non farebbe riferimento "ai veri problemi che richiamano gli arrivi dal Mediterraneo" come "una attenzione all'accoglienza sull’isola di Lampedusa" o "il sovraffollamento del centro che genera insicurezza anzitutto dei migranti".

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