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Darmanin e gli immigrati, "timing sospetto": Francia contro Meloni, cosa c'è dietro

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Un "dialogo pacifico" con l'Italia. Lo ha invocato la premier francese, Elisabeth Borne, intervenendo sulle recenti tensioni diplomatiche tra Roma e Parigi innescate dai commenti del ministro francese dell'Interno, Gerald Darmanin, sulla presunta "incapacità del governo italiano" di gestire l'immigrazione. Quanto riportato dall'emittente francese Bfmtv testimonia l'alto livello di imbarazzo generato amcje all'Eliseo e dintorni dalle improvvide esternazioni di Darmanin, redarguito indirettamente anche da Bruxelles.

 

 

 

"Chiediamo agli Stati membri di dialogare in modo più costruttivo sulle questioni concernenti l'immigrazione", ha affermato un portavoce della Commissione europea nel corso del punto stampa giornaliero. Senza commentare direttamente l'incidente che ha portato il ministro degli Esteri Antonio Tajani ad annullare il suo viaggio in Francia, il portavoce ha ricordato che "su tali questioni la Commissione ha elaborato proposte concrete da un punto di vista legislativo, ma anche concernenti piani d'azione ben specifici". 

 

 

 

Dura la condanna da tutto il centrodestra italiano. "Mi pare che il ministro francese abbia perso un'occasione per tacere perché quando si va a commentare a gamba tesa le politiche di paesi membri dell'Unione Europea si dimostra soltanto arroganza o ignoranza", è il pensiero del capogruppo di Fdi alla Camera, Tommaso Foti, espresso a margine di un evento a Milano. Quello di Marine Le Pen "è un partito che in Francia ottiene probabilmente il secondo o il primo dei posti - ha aggiunto il meloniano -, non ci sono legami ad esempio con Fdi, fa parte di un gruppo diverso del Parlamento europeo, ma non penso che si possa attaccare l'Italia per voler attaccare la Le Pen". Secondo Foti "sono problemi che dovrebbero gestirsi in Francia".

 

 

 

Durissima anche Licia Ronzulli, di Forza Italia: "Questo governo è stato scelto dagli italiani e per questo va rispettato. Il ministro dell'Interno francese, incalza la capogruppo azzurra al Senato, "si è permesso di offendere e mancare di rispetto a tutti gli italiani che hanno scelto questo governo, in modo democratico attraverso il voto. Oltre che una pugnalata alle spalle, è un evento totalmente inatteso e se vogliamo vederlo con un occhio più critico alla vigilia di un evento importantissimo tra Tajani e la sua omologa. Anche dal punto di vista del timing qualcosa non torna". "'Non prendiamo lezioni - conclude la Ronzulli - da chi alla frontiera di Ventimiglia prende a bastonate gli immigrati e non prendiamo lezioni da chi tiene tranquillamente a casa sua terroristi e persone che devono pagare il conto con la giustizia".


 

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