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Immigrati risorse? "Adesso basta". Toh, il Pd ci ripensa: un bel guaio per la Schlein

Francesco Storace
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Stai a vedere che non viene fuori una sinistra securitaria. Così, tanto per cominciare a far capire ad Elly Schlein che la linea non la decide da sola. E, complice il Ferragosto, hanno rischiato di passare inosservate posizioni su sbarchi e migranti abbastanza impegnative per uomini di sinistra. Al secolo, Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia Romagna, e Giorgio Gori, sindaco di Bergamo. Ci manca solo l’esplosione di Vincenzo De Luca dalla Campania e per la segretaria tutta frontiere spalancate potrebbero esserci dolori. Già, perché è indubbio che gli sbarchi sono aumentati. E in particolare Bonaccini, che con la Meloni ha il dente avvelenato per via delle polemiche sull’alluvione, ha cominciato ad affilare le armi. Sui social se ne è uscito in maniera eloquente: «Nelle città ormai è emergenza arrivi. Peccato non ne parlino i telegiornali. Urlavano porti chiusi, è finita la pacchia e prima gli italiani, ma la destra sta dimostrando manifesta incapacità nella gestione dell’immigrazione. Quadruplicati gli sbarchi da quando governano». Peccato che quando invece governavano loro, gli sbarchi erano persino incentivati da politiche lassiste. Però, la polemica ci sta, perché il dato su partenze e arrivi sta tutto lì. Anche se l’ala massimalista del Pd ne è contenta, Bonaccini ne approfitta per sparare bordate di qua e di là.

 

 

 

Ancora più articolato il ragionamento di Gori, che sembrerebbe venire da “destra”: «Nel carcere di Bergamo, sul totale dei detenuti, gli stranieri extra Ue irregolari sono il 35%. Considerando che sono meno dell’1% della popolazione residente in Italia, significa che la loro propensione a finire in carcere – e a rimanerci, stante la mancanza di mezzi e di domicilio – è circa 40 volte superiore alla loro presenza nel nostro Paese, mentre per gli stranieri con permesso di soggiorno è di poco superiore a quella degli italiani». Quasi da applausi. «La questione “sicurezza” non riguarda dunque – insiste il sindaco di Bergamo - “gli stranieri”, ma principalmente – clamorosamente – gli stranieri irregolari, come conseguenza del fallimento delle politiche migratorie. Lo stesso sovraffollamento delle carceri – con tutte le sue conseguenze – non è che l’altra faccia della disastrosa gestione dell’immigrazione da parte dello Stato italiano».

 

 

 

Va però aggiunto anche a Gori che è evidente che il governo non intende stare a guardare e che vuole adottare le misure più giuste per stroncare il fenomeno dell’immigrazione irregolare. Sarà interessante in quel caso capire – o tentare di – che cosa farà la sinistra, quale delle sue componenti prevarrà. Finora, a sinistra hanno preteso l’abbassamento della guardia, con la conseguenza di incentivare le politiche migratorie verso l’Italia. Nel frattempo, le autorità di Roma da mesi battagliano in Europa e cercano intese con i paesi nordafricani per frenare le partenze. Le recenti iniziative della Meloni stanno a significare questo. Anche a partire dal nuovo piano Mattei per lo sviluppo. Il dato curioso è però proprio l’atteggiamento della sinistra. Non appena si intravede qualche possibilità di accordo con quei Paesi, si comincia a strillare sulla “vergogna” delle intese “contro i diritti umani”, senza far comprendere quale dovrebbe essere l’alternativa. In realtà giocano due partite insieme. Menare sul governo per gli sbarchi; menare sul governo se punta a frenarli. Se a tutto questo si aggiunge la partita interna ai dem si evidenzia come si stia giocando, al Nazareno in particolare, proprio sulla pelle dei migranti. Fra poco ci toccherà assistere, da quelle parti, al conflitto tra linea securitaria e buonismo di ritorno.

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