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Ong, il portavoce di Sos-Humanity: la "confessione" sui soldi dalla Germania

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"Dovrebbe essere nell’interesse di tutti gli Stati europei e quindi anche dell’Italia prendere misure a sostegno del soccorso in mare, in modo di ridurre il numero di persone che annegano nel Mediterraneo": a dirlo è Lukas Kaldenhoff, portavoce di SOS-Humanity, l’Ong tedesca che a breve godrà del finanziamento di 790mila euro stanziato dal governo di Berlino l’anno scorso.  Negli ultimi giorni si è alzato un polverone in Italia proprio per l'intenzione della Germania di dare fondi alle Ong che si occupano di soccorso e accoglienza in territorio italiano. 

Intervistato da La Stampa, Kaldenhoff ha spiegato che è eccessivo indignarsi per le cifre messe a disposizione da Berlino: "Se entriamo nel merito del finanziamento, si tratta di somme irrisorie rispetto all’ordine di grandezza a cui siamo abituati in Germania e di cui c’è bisogno". E ancora: "Siamo contenti che il soccorso in mare sia riconosciuto come un compito importante. Ma parliamo di somme che sono una frazione minima del budget necessario per fare il lavoro in modo efficace". Inoltre, ha sottolineato che "svolgere operazioni di salvataggio non dovrebbe essere il compito della società civile, ma una responsabilità che dovrebbe tornare competenza degli Stati".

 

 

 

Su quanto successo negli ultimi giorni tra Roma e Berlino, con Giorgia Meloni che ha scritto ad Olaf Scholz per la questione del finanziamento alle Ong, il portavoce di SOS-Humanity ha detto: "Non ci preoccupa tanto un’escalation tra Italia e Germania, ci preoccupa di più l’irresponsabilità degli Stati dell’Ue che, come un mantra, invocano i valori europei ma poi li rispettano in modo molto selettivo. Ogni giorno, nel Mediterraneo, l’Ue disattende il suo dovere di proteggere la vita. Questa situazione deve cambiare e per farlo c’è bisogno della volontà politica di tutti gli Stati".

 

 

 

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