Cerca
Logo
Cerca
+

Germania, Steinmeier punta al numero chiuso: "Ingressi limitati ai migranti"

Alessandro Gonzato
  • a
  • a
  • a

Se non è un guanto di sfida poco ci manca. A sera, dall’emittente tedesca Ard, rimbalzano le parole del presidente tedesco, Frank-Walter Steinmeier: «C’è bisogno di un limite agli ingressi dei migranti in Germania. L’immigrazione illegale va contrastata». Ricapitoliamo: il cancelliere Olaf Scholz blinda i confini con Svizzera, Austria, Repubblica Ceca e Polonia; Berlino finanziale navi Ong che scaricano i migranti a Lampedusa; e ora il presidente tedesco evoca il numero chiuso. Ma non solo: «L’obiettivo di arginare l’immigrazione illegale è raggiungibile se collaboriamo con altri Paesi europei, anche con controlli alle frontiere esterne dell’Ue che permettano di rimpatriare», prosegue.

Dichiarazioni beffarde, alla luce dell’operato della Germania. Steinmeier vuole una nazione blindata. E però non dà il potenziale numero massimo di migranti: «Che siano 200mila, 500mila o 800mila, la risposta deve arrivare dalla politica». Quindi da Scholz, vedremo se dalla Ue. Steinmeier continua: «La Germania si trova in una situazione simile al ’92-’93, quando c’erano segnali di sovraccarico che provenivano dai sindaci, che poi hanno portato i politici ad agire. La gente», sottolinea, «ha questa aspettativa». Nel ’93 il governo tedesco Cdu-Csu-Fdp guidato da Helmut Kohl fece un accordo con l’opposizione Spd per un “compromesso sull’asilo” che modificò diversi termini dell’accoglienza. Per Steinmeier in questi giorni la Germania avrebbe fatto «un primo passo» verso il nuovo Patto Ue sulle migrazioni.

 


Ma il Patto è motivo di forte tensione con l’Italia. Ieri pomeriggio fonti vicine a Palazzo Chigi avevano parlato di prove tecniche di accordo tra Roma e Berlino. Italia e Germania stanno provando ad arrivare al vertice Ue di Granada di venerdì e sabato con alcune proposte in comune sul fronte immigrazione, ma non sarà facile. «Stiamo lavorando a un punto di incontro», è trapelato dal governo. La Germania, spinta dal ministro degli Esteri Annalena Baerbock (presidente dei Verdi), giovedì scorso a Bruxelles ha provato a inserire nel Patto Ue un emendamento che avrebbe legittimato sotto ogni aspetto l’attività in mare delle Ong. Navi che il governo Scholz sta foraggiando per raccogliere i richiedenti asilo nel Mediterraneo e portarli in Italia. E alcune Ong figurano anche tra i finanziatori dei Verdi tedeschi. Finanziamento legale, precisiamo. Che l’Italia stia cercando una soluzione lo testimoniano le parole del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ieri a Ventimiglia: «Al netto delle rispettive posizioni ci sono margini per ritrovarci tutti assieme in un punto di mediazione che possa proporci una soluzione possibile». Piantedosi comunque condivide le critiche mosse dal collega della Difesa Guido Crosetto al governo tedesco. Crosetto aveva detto che «la Germania cerca di bloccare l’immigrazione in una parte d’Europa e ne agevola il trasporto in un’altra». Poi la battuta: «Coerente e geniale».

 

Dai blog