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Giudice di Catania, Matteo Salvini: "Perché sono preoccupato"

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Matteo Salvini tira dritto. L'affronto di Iolanda Apostolico, giudice di Catania che ha disobbedito le norme del governo, non ferma il vicepremier. "Uno è libero di pensare il peggio che vuole di Salvini - spiega il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture ospite di È sempre Cartabianca -. Ma io ritengo che se il tuo pensiero influisce sulla tua attività di giudice, di magistrato, io da cittadino sono preoccupato. Vuoi fare politica ti candidi in Parlamento e contrasti Salvini. Se lasci liberi dei clandestini già espulsi non fai un torto a Salvini ma al popolo italiano". A maggior ragione, tuona il leader della Lega nel salotto di Bianca Berlinguer, perché "non possiamo ospitare mezzo mondo in Italia". 

Sul profilo Facebook della toga catanese, poi prontamente rimosso, spuntavano post che lasciavano ben pochi equivoci circa il suo orientamento politico. Tra un apprezzamento a una ong e un'altra, ecco la petizione del 2018 per chiedere ai parlamentari la sfiducia di Salvini. Ma non solo. L'odio nei confronti del fu ministro dell'Interno sembra essere un vizio di famiglia. Lo dimostra il "like" che lo stesso giudice, il 16 agosto 2018, metteva a un post di suo marito. Una foto di una festa "multietnica", come la definì, in cui si vedono alcuni ragazzi di colore che sembrano ballare e la didascalia: "Festa di piazza, si balla, si salta, tutti insieme... Allegria, energia, gioia... Fan***lo Salvini". 

 

 

Insulti che però non smuovono il diretto interessato. "Io - torna a ribadire nella puntata di martedì 3 ottobre su Rete 4 - i figli e le donne che scappano dalla guerra io gli ospito qui ma quelli che vogliono venire a fare casino, tornano a casa. Giudice si o giudice no". E in merito alla sentenza di Apostolico con cui non ha convalidato il fermo di tre tunisini: "Il governo farà ricorso delle sentenza che ha lasciato liberi alcuni personaggi che erano stati espulsi e avevano precedenti penali. Riteniamo infondata giuridicamente la sentenza. Ma se poi questa Signora partecipava alle petizioni e alle manifestazioni pro immigrazioni e contro Salvini, il dubbio che magari quando scrive le sentenze possa essere politicamente influenzata è legittimo che venga". 

 

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