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Migranti, schiaffo del vescovo africano alla sinistra: "Tutti vogliono restare"

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Sosthene Leopold Bayemi Matje è vescovo di Obala, in Camerun, e guida una diocesi rurale con circa 800mila abitanti. Il monsignore ha rilasciato delle dichiarazioni, riportate da Il Giornale, che smentiscono un certo tipo di narrazione sui migranti, soprattutto da parte della sinistra e di certe organizzazioni umanitarie che spingono per l’accoglienza a tutti i costi. Il vescovo ha fatto capire chiaramente che la maggior parte di queste persone che emigrano vorrebbero rimanere in Africa: sarebbe quindi più utile investire sul territorio che accogliere indistintamente. 

 

 

Tutti vorrebbero rimanere qui - ha dichiarato - ma sono costretti a emigrare. Continuate a sostenerci ma creiamo ricchezza in Africa aiutandoci a plasmare, anche tramite progetti pastorali, la giusta mentalità. Non è semplice ma è importante. Esaminando i dati dell'emigrazione verso l'Europa, da circa 20 anni si registra una crescita dei camerunesi che emigrano verso Francia e Italia a causa del peggioramento della situazione socio-politica interna. Un medico in Camerun percepisce circa 350 euro al mese. Con uno stipendio così basso non riesce a vivere. L'imprenditoria non si sviluppa perché non c'è accesso dignitoso alle risorse economiche: le nostre banche, che sono tutte francesi o inglesi, applicano tassi di interesse per i prestiti che arrivano al 10-12%”. 

 

 

Insomma, la situazione è insostenibile ed è per questo che in così tanti cercano fortuna lontano dall’Africa. “I ragazzi - ha aggiunto il vescovo - vorrebbero rimanere a casa, ma sono costretti a emigrare. Da sei anni viviamo una situazione di instabilità a causa di Boko Haram e a causa degli scontri tra anglofoni e francofoni che utilizzano le risorse economiche per sovvenzionare le loro guerre e non per creare e favorire lo sviluppo professionale, le infrastrutture e le strutture necessarie al nostro Paese”. 

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