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Piantedosi contro Iolanda Apostolico: "Impugneremo la sua sentenza"

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Prosegue il braccio di ferro tra Viminale e Iolanda Apostolico. Non bastava l'aver negato il trattenimento di tre tunisini, ora la giudice di Catania straccia nuovamente il decreto del governo. In giornata, infatti, Apostolico non ha convalidato il trattenimento di altri quattro migranti. Una provocazione? Chissà. Certo è che il ministro dell'Interno non intende cedere. "Valuteremo e impugneremo" promette da Cagliari Matteo Piantedosi prima di sottolineare: "Non conosco questi ultimi provvedimenti nel dettaglio e non do giudizi sommari su procedimenti giudiziari, ma valuteremo e impugneremo".

Per il titolare del Viminale "i provvedimenti del governo sono legittimi e rispettosi della cornice giuridica. Il tema del trattenimento con lo scopo di identificare e accelerare le procedure alla frontiera è un tema cardine dell'attuale e futura normativa europea, con l'approvazione del patto di migrazione e asilo". Eppure poco prima la toga al centro della polemica per aver partecipato a una manifestazione anti-Salvini non ha convalidato quattro i provvedimenti. Questi ultimi, ancora una volta, riguardavano i trattenimenti nel cpr di Pozzallo disposti dal questore di Ragusa nei confronti di quattro migranti tunisini.

 

 

"Se il trattenimento viene previsto come misura unica, la garanzia finanziaria di importo predeterminato e commisurato alle esigenze e ai bisogni fondamentali del richiedente, posta come onere per evitare il trattenimento, pare ulteriormente in contrasto con la normativa comunitaria", scrive Apostolico. Il riferimento alla normativa comunitaria, si legge nel provvedimento, guarda all'interpretazione che '"ne fa la Corte di giustizia nella citata pronunzia della Grande Sezione del 14 maggio 2020, nella quale espressamente si afferma che gli articoli 8 e 9 della direttiva 2013/33/Ue devono essere interpretati nel senso che ostano, in primo luogo, a che un richiedente protezione internazionale sia trattenuto per il solo fatto che non può sovvenire alle proprie necessità". I quattro migranti al centro del provvedimento sono Mohamed Mtir, tunisino, di 30 anni, arrivato in Italia il 2 ottobre scorso a Lampedusa, Ben Rjeb Mouheb, tunisino di 27 anni, arrivato il 3 ottobre scorso a Lampedusa, Abdelhalim Doussi, tunisino di 18 anni, arrivato il 3 ottobre a Lampedusa, Nabil Najar, tunisino di 37 anni, arrivato il 20 settembre scorso a Lampedusa.

 

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