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Attentato a Bruxelles, la Lega: "Ora una medaglia per Salvini", schiaffo alla sinistra

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"Una medaglia per Matteo Salvini". Dopo l'attentato islamico di Bruxelles e l'arresto di due affiliati all'Isis a Milano si riapre drammaticamente il dossier sul jihadismo in Europa e la Lega parte all'attacco dell'Unione europea, della sinistra e della magistratura italiana. 

"Il terrorista di Bruxelles era sbarcato a Lampedusa ed è stato espulso dalla Svezia. Altro che processare il ministro dell’Interno perché ha bloccato gli sbarchi, facendogli rischiare fino a 15 anni di carcere: a Salvini dovrebbero dare una medaglia", recita polemicamente una nota del partito, riferendosi anche al processo Open Arms in corso a Palermo che vede imputato per sequestro di persona l'attuale vicepremier e ministro di Trasporti e Infrastrutture per quanto accaduto nell'estate del 2019 quando era a capo del Viminale nel governo Conte 1 di Lega e Movimento 5 Stelle. 

Il Carroccio però mette sotto accusa non solo le toghe italiane (con riferimento implicito alle due sentenze della giudice di Catania Iolanda Apostolico, che nelle ultime settimane ha decretato come illegittimo il trattenimento nel CPR di Pozzallo di alcuni immigrati tunisini sbarcati illegalmente a Lampedusa) ma tutto l'impianto politico-normativo europeo.  

"L'attentatore di Bruxelles era sbarcato a Lampedusa nel 2011. E io sono stato mandato a processo dalla sinistra per averli fermati! Rischio 15 anni di carcere per aver difeso e protetto l'Italia", scrive sui social lo stesso Salvini. "'I terroristi non arrivano sui barconi' dicevano. Quando ero ministro dell'Interno ho fatto di tutto per stanare le infiltrazioni terroriste e islamiste in Italia e in Europa, bloccando gli sbarchi, fermando il business dell'accoglienza e combattendo criminali e trafficanti - sostiene il segretario leghista -. Risultato: sono stato mandato a processo, da solo, da quella stessa sinistra che ha sempre negato i pericoli dell'immigrazione selvaggia. Impedire gli arrivi e rimpatriare chi ci porta la guerra in casa: questo è e sarà l'impegno della Lega e di tutto il governo. Anche se qualcuno non sarà d'accordo".

"Siamo sgomenti dalle immagini di Bruxelles delle ultime ore, dove un terrorista islamico ha aperto il fuoco in pieno centro, armato di kalashnikov per le strade della città, uccidendo e ferendo persone innocenti - recita una nota della Lega al Parlamento europeo -. Esprimiamo preoccupazione per quanto avvenuto e per gli inquietanti elementi che emergono dal recente passato dell'attentatore, non solo già noto alle autorità e ai servizi per il suo fanatismo jihadista e per traffico di esseri umani, nonché per soggiorno illegale e richieste di asilo negate, ma anche passato per il nostro Paese in più di un'occasione. Quanti altri potenziali attentatori sono là fuori, in Europa, pronti a portare la guerra nelle nostre città? E' evidente che qualcosa in Ue, nella risposta al terrorismo islamico, a cominciare dai meccanismi di gestione dei flussi, non abbia funzionato e non stia funzionando".

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