Incastrati "come pomodori". "Che almeno non si schiaccino prima di arrivare in Spagna": queste affermazioni agghiaccianti le avrebbe fatte uno dei trafficanti che gestivano il flusso di migranti stipati nei camion. E sono state captate in una telefonata intercettata dalla Guardia civile spagnola. "Se devono diventare succo, che lo diventino in Spagna": questo l'auspicio di un altro trafficante. Per loro, insomma, era sufficiente che non morissero prima.
Sotto accusa ci è finita un’organizzazione internazionale radicata tra Cartagena, Timișoara e la provincia marocchina di Taourirt, il cui meccanismo era piuttosto avviato. Venivano chiesti 6mila euro per partire e altri 5mila per avanzare, senza nessuna garanzia e nessun rimborso. A smantellare il tutto è stata la cosiddetta operazione Tashira, portata a termine nel 2024 dopo due anni d’indagine tra Spagna, Romania e Marocco.
Albania, sbarcati rapinatori e stupratori: Pd muto
Ecco la prova: il governo è razzista perché ha trasferito in Albania 40 migranti con le manette ai polsi....Alla base del meccanismo c'era il passaparola: qualcuno raccontava che si poteva arrivare in Spagna passando dalla Romania in modo legale. Bastava essere muniti di un visto di lavoro e di qualche migliaio di euro in contanti. Le tappe del viaggio erano Marocco, Turchia e Romania. Il primo stop avveniva nelle periferie romene di Timișoara. Lì i migranti venivano messi in baracche sorvegliate, mentre i loro documenti finti, con tanto di falsi contratti in edilizia o agricoltura, li legittimavano per qualche mese. Dopo la scadenza del visto iniziava il calvario.
A quel punto i migranti diventavano vera e propria merce, li chiamavano appunto "pomodori". Arrivati a quel punto, venivano chiesti loro 4mila o 5mila euro per acquistare il biglietto per l’Italia. E il viaggio avveniva dentro i semirimorchi che attraversavano i Balcani fino alla frontiera italiana. Nei camion potevano essere ammassate anche cinquanta persone alla volta, senza aria, senza acqua, con un alto rischio di morire soffocati o disidratati.
A rompere il muro del silenzio sei uomini marocchini, tra i 20 e i 40 anni, stabilitisi nella zona della Ribera di Navarra. A quel punto sono partite le indagini, possibili grazie al coordinamento tra Europol, Frontex e le autorità romene. Così si è scoperto che la stessa rete trafficava anche via mare, organizzando gli sbarchi dall’Algeria su imbarcazioni precarie.
#OperacionesGC | Desarticulada una red que traficaba con inmigrantes marroquíes desde Rumanía a España.
— Guardia Civil (@guardiacivil) April 13, 2025
✈️ Viajaban de Marruecos a Rumanía
Luego eran trasladados en camiones/furgonetas
Pagaban 3.000€ por el viaje
50 traslados en 2 años
♂️ 4 detenidos por delitos de… pic.twitter.com/Ym52E9GcV5