Lampedusa, altri 300 migranti: Piantedosi smonta la Cassazione

di Andrea Muzzolondomenica 7 settembre 2025
Lampedusa, altri 300 migranti: Piantedosi smonta la Cassazione

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Non accennano a placarsi gli sbarchi, con Lampedusa che è stata presa d’assalto dai migranti che tentano la traversata del Mediterraneo. Nella sola giornata di ieri sono state ben 277 le persone soccorse e portate sull’isola siciliana dalla Guardia costiera italiana, comprese le 7 recuperate a largo dalla ong Solidaire. Nella notte le autorità sono dovute entrare in azione per recuperare 97 migranti che viaggiavano a bordo di quattro barchini.

A bordo gruppi che andavano dalle 6 alle 45 persone, tutte raggiunte e messe in salvo dalle motovedette della Capitaneria e dell’assetto Frontex. Le autorità hanno identificato i migranti soccorsi: i gruppi di nigeriani, sudanesi, eritrei, bengalesi ed egiziani hanno riferito di essere partiti da Tajoura, Zawiya e Zuara in Libia. Diversa la storia di sei tunisini che hanno raccontato di aver pagato 1.800 euro a testa per partire da Jarbah alla volta dell’Europa. A questi si sono aggiunti altri clandestini che viaggiavano a bordo di imbarcazioni di fortuna- pakistani, etiopi e altri bengalesi, egiziani ed eritrei- portando il numero di soccorsi fino a 277.

Tutte le persone recuperate in mare sono state condotte presso l’hotspot di contrada Imbriacola: al momento si contano quasi 400 ospiti di cui 79 sono minori non accompagnati. Un numero molto più alto di quello che potrebbe contenere la struttura. Per questo, in serata è stato organizzato il trasferimento di 237 migranti con un traghetto che oggi li porterà a Porto Empedocle.

Intanto, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi è tornato a parlare del piano del governo sui centri per il rimpatrio in Albania. Il titolare del Viminale ha glissato sul parere di incostituzionalità espresso della Cassazione: le toghe infatti hanno bocciato il decreto con cui il governo aveva stabilito che, in mancanza di convalida del trattenimento, la liberazione dei migranti dovesse avvenire entro 48 ore. «La decisione della Cassazione non è una sentenza, è un'ordinanza che rinvia alla Corte Costituzionale la valutazione sull'eventuale legittimità o meno costituzionale di un aspetto specifico della nostra normativa e non riguarda il nostro piano in Albania: non tutto deve essere visto sempre in relazione a questo progetto».

Piantedosi ha chiarito che quanto avverrà nei cpr albanesi, così come in quelli italiani, «sarà regolamentato essenzialmente dalla nuova regolamentazione europea».
Motivo per cui l’esito del pronunciamento «non è neanche così impattante: è semplicemente qualcosa che afferisce a un momento particolare del procedimento che attiene a determinati casi, ma che non di per sé, come ho letto qualcuno ha scritto, secondo me in maniera un po' semplificata, che riguarda il giudizio sull'intero progetto».