Categoria umana: “maranza”. A Milano, dove questi spopolano più che altrove, il termine deriva dalla crasi tra marocchino e zanza, ovvero ladruncolo. Citiamo la Treccani: “Giovane che fa parte di comitive o gruppi di strada chiassosi, caratterizzati da atteggiamenti smargiassi e sguaiati e con la tendenza ad attaccar briga, riconoscibili anche dal modo di vestire appariscente (con capi e accessori griffati, spesso contraffatti) e dal linguaggio volgare”. L’emergenza è quanto mai attuale e i maranza degli anni ’80 e’90, i “tamarri” delle periferie malvisti da tutti, non sono i maranza di oggi in tuta acetata, cappellino, marsupio a tracolla dove custodire lo smartphone per filmare le imprese con cui auto-celebrarsi sui social, scarpe da ginnastica o ciabatte (d’estate). E lame in tasca sempre pronte da far brillare.
Milano è l’epicentro del terremoto che sta sconquassando il Paese. Il motivo è molto semplice: qui ci sono i locali, la bella vita, i danè. I giovani ribelli, arroganti e violenti, i cosiddetti “italiani di seconda generazione” che italiani non si sentono e anzi odiano l’Italia perché sono egiziani, marocchini, pakistani, ecudoriani, partono dai quartieri popolari - San Siro e Corvetto su tutti, dove spesso e volentieri sono occupanti senza contratto insieme alle loro famiglie - e puntano le zone della movida: corso Como, Navigli, Colonne, City Life, Arco della Pace sono le mete predilette dove mordere. Rapine e borseggi.
Giovani allo sbando, tra droga e coltellate: Milano si risveglia violenta e spaventata
Fotogrammi da una Milano allo sbando: 1) Due ragazzi alla guida dell'auto positivi al test della droga, lo scontro, ...Insulti e aggressioni. Coltelli e spray urticanti. La strada è il loro campo di battaglia, anche se non disdegnano centri commerciali e mezzi pubblici. Il branco e la banlieue di provenienza, più dell’etnia, sono la loro forza. Alcol e droga la benzina per mettere in moto le loro scorribande. Le vittime? Coetanei, dunque ragazzi dai 15 anni in su, e turisti.
CONTROLLI CAPILLARI
Le forze dell’ordine, con l’attuale governo, sono più che mai sul pezzo. Dati alla mano, da inizio anno a oggi, a Milano si contano più di 800 arresti (di cui oltre 500 operati dalla Polizia di Stato) per scippi e rapine. Sette balordi su dieci sono stranieri, la quasi totalità nordafricani, in particolare egiziani. Di più: il 20 per cento dei responsabili di tali reati è minorenne.
Il controllo del territorio, grazie agli incessanti servizi straordinari, è capillare. Forze dell’ordine, associazioni e partecipate come Amsa (igiene ambientale) e Atm (trasporti): l’unione fa la sicurezza. È così che si dà la caccia a spacciatori, malviventi specializzati nei reati predatori e clandestini.
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A Dritto e Rovescio, programma d’approfondimento sui temi d’attualità e politica di Rete 4 condotto d...Di pari passo procede la mappatura degli abusivi, spesso e volentieri stranieri, che occupano senza titolo alloggi popolari. A ottobre i poliziotti hanno setacciato il quartiere Bonola e nei giorni scorsi hanno fatto capolino pure tra il Lorenteggio e il Giambellino. Si andrà avanti così in tutte le periferie più calde. Poi c’è la parte investigativa.
Ad aprile la polizia ha arrestato cinquanta maranza (di cui 18 maggiorenni), principalmente marocchini ed egiziani: associazione a delinquere, ricettazione, riciclaggio e rapina i reati contestati. A tenere le fila era un rumeno, abusivo nei caseggiati di San Siro che commissionava i furti e spediva i gioielli rubati in patria. Pagava in contanti le sue squadre. A settembre, invece, in manette erano finiti 111 maggiorenni e cinque minorenni tra la metropoli e l’hinterland.
Gli agenti della squadra mobile, durante le perquisizioni, avevano sequestrato oltre un etto di cocaina, oltre 22 chili di marijuana e hashish, 20 grammi di eroina, 27 coltelli, pistole scacciacani, spray urticanti e perfino un machete. La refurtiva recuperata? Collane d’oro, cellulari e occhiali di marca. Oltre alla bellezza di 130mila euro in contanti.
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"Quel ragazzo vuole farci credere che porta un coltello solo per autodifesa! Non ci raccontare questa baggianata, l...RAPINE, SESSO E TRAP
Le rapine sono il pane quotidiano dei maranza. Bande di cinque ragazzini, quasi sempre nordafricani, che entrano in azione dopo il tramonto e scorrazzano fino a notte nelle zone delle movida e nei mezzanini delle metropolitane. A volte non gli serve nemmeno mostrare la lama per far sì che i malcapitati svuotino da soli tasche, borse e zaini: basta il gruppo, compatto, a intimidire chi ha la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. E poi i social, dove rimbalzano senza sosta le imprese criminali, non fanno altro che amplificare la paura.
Ma a far gola alle gang sono sempre più collanine d’oro e orologi di lusso. La vittima viene individuata, accerchiata, magari anche pestata, e derubata. Agiscono anche in branchi di dieci come rituale di sopraffazione. E chi si ribella viene punito a coltellate.
Ci sono poi le violenze sessuali. I maranza, specie i minorenni, non hanno la benché minima contezza del significato di consenso. Le ragazzine, amiche e conosciute online, sono prede da dominare ed esibire nelle chat. E nonostante ciò, chi più apprezza i contenuti social dei piccolo pregiudicati, tra insulti alla polizia, esaltazione delle armi ed esibizione di banconote, sono proprio giovani donne. Trasversale, invece, è l’adulazione per i trapper di periferia, visti come simbolo di riscatto sociale.
La galassia maranza è fluida, capace di aggregarsi e sciogliersi rapidamente. Li abbiamo già visti mettere a soqquadro la stazione Centrale di Milano insieme ai centri sociali e alla sinistra radicale. La violenza è il sale delle loro esistenze dannate.




