Cerca
Logo
Cerca
+

Ursula von der Leyen, Recovery Fund: "Il 37% destinato a progetti per l'ambiente"

E' iniziato con l'elogio di medici e infermieri il primo discorso sullo Stato dell'Unione che la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha tenuto davanti al Parlamento europeo. Ma il primo pensiero è andato anche ai familiari delle vittime del coronavirus e ai lavoratori, quelli che hanno portato avanti le loro attività nonostante l'epidemia per assicurare beni di prima necessità a tutti. "Negli ultimi sei mesi gli europei hanno dimostrato quanto forte sia lo spirito umano. Il loro senso del dovere e la loro empatia è fonte di ispirazione per tutti noi e vorrei iniziare elogiandoli", ha detto von der Leyen.

La presidente ha poi elencato gli ingredienti necessari a far ripartire l'Europa: sanità, clima e digitale. In merito al primo punto, nel discorso durato quasi un'ora, la von der Leyen ha spiegato che mai come adesso c'è bisogno di un'"Unione della Sanità". Attualmente quello della salute è un settore di esclusiva competenza nazionale ed è per questo che è stato difficile trovare una risposta europea al Covid. Ecco perché la presidente della Ce ha annunciato la creazione di un'Agenzia per la Salute e ha lanciato un summit internazionale dedicato al tema, che si terrà in Italia nel 2021.

Spazio poi al cambiamento climatico, con la proposta di portare dal 40 almeno al 55% l'obiettivo di taglio delle emissioni entro il 2030. E non solo. Von der Leyen ha spiegato anche che il 37% dei 750 miliardi del Recovery Fund dovrà essere speso in politiche verdi. Infine il digitale, un altro pilastro dell'Ue cui andrà il 20% delle risorse del fondo. "Questo sarà il decennio dell'Europa digitale", ha affermato la presidente della Commissione, che ha annunciato anche investimenti nell'intelligenza artificiale e lancio del 5 e del 6G.

Sui migranti, invece, ha definito necessaria e urgente la riforma delle politiche migratorie europee: "Se facciamo compromessi possiamo trovare soluzioni: salvare le vite in mare non è un optional. I governi che fanno di più e sono più esposti ai flussi devono poter contare sulla solidarietà europea".

Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

Dai blog