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Il "complotto contro Berlusconi": Friedman e Zucconi, veleno a Piazza Pulita

"Ti devo dare lezioni di giornalismo. O forse ti brucia che il tuo editore abbia dato lo scoop su Monti e Napolitano a me al Corriere della Sera?". Ci pensa Alan Friedman a scaldare l'atmosfera per la verità giù di suo non tranquillissima del salotto televisivo di Corrado Formigli. A Piazza Pulita si parla del "complotto" dell'estate 2011, quella che portò alla caduta di Silvio Berlusconi e alla nomina di Mario Monti a Palazzo Chigi. A far esplodere la bomba è stato appunto il giornalista americano Friedman, autore del libro Uccidete il gattopardo di cui il Corriere della Sera ha fornito succose indiscrezioni. Tra queste, anche l'intervista di Friedman all'ingegnere Carlo De Benedetti, editore di Repubblica a conoscenza della possibilità concreta che Monti divenisse premier, anche grazie ad alcuni incontri con il Professore nel giugno 2011. Notizie di cui De Benedetti evidentemente non ha fatto menzione ai suoi giornalisti. Tra loro, la penna Vittorio Zucconi, ospite di Formigli e un po' stizzito con Friedman. "Il Financial Times (che ha dato la notizia di Friedman in co-esclusiva col Corriere, ndr) ha titolato Italian job, mi girano le palle, sono incazzato nero". E Friedman non ha mancato di punzecchiarlo: "Io ho fatto il giornalista, all'estero diamo le notizie e non  siamo schierati, a differenza di voi".

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