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Bertinotti: anche la Cgil ha lasciato i lavoratori per le poltrone

“ll sindacato in Italia è diventato un pezzo dello Stato sociale. Da 20 anni ormai ha smesso di avere una capacità rivendicativa autonoma, e si è messo a sedere ai tavoli di concertazione con governo e imprenditori”. Lo sostiene l'ex leader di Rifondazione comunista, Fausto Bertinotti, che ha raccontato la sua delusione per Cgil (di cui è stato dirigente) & c, facendo un esempio concreto: “Nel 1975 i salari italiani erano i più alti di Europa. Più alti di quelli che c'erano in Germania: un operaio di Mirafiori prendeva di più di un operaio della Volskwagen, e la Fiat faceva 2 milioni di automobili. Oggi i salari italiani sono fra i più bassi di Europa. Qualcosa evidentemente non ha funzionato, e il sindacato è parte di questo qualcosa. Ha scambiato la difesa dei lavoratori con un riconoscimento crescente del suo ruolo istituzionale. Hanno fatto meno contratti e sono andati più volte a palazzo Chigi”. E ora Cgil e compagnia sono destinati a scomparire: “ Ora arriva Matteo Renzi”, ha chiosato il suo intervento Bertinotti, “ che ti cancella e il sindacato non ha più armi per difendersi. Perchè nel frattempo sono i lavoratori a non riconoscerti più come prima. Avresti dovuto rinunciare tu al sovrappiù di permessi sindacali nel pubblico impiego, non fartelo imporre. Un sindacato così è un sindacato disarmato, che prima o poi si fa irretire nella rete del potere”. Franco Bechis   

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