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La sonda di Rosetta sta per atterrare sulla cometa

Dopo un viaggio lungo dieci anni, oggi è il grande giorno: la separazione è appena avvenuta, Philae ha lasciato Rosetta e vola verso la cometa 67P/Churyumov Gerasimenko. Per la prima volta in assoluto nella storia, uno strumento costruito dall'uomo toccherà la superficie di una cometa. Tra le 16.30 e le 17.00 Philae raggiungerà la superficie del corpo celeste, nel luogo di «accometaggio» battezzato 'Agilkia' qualche giorno fa, in seguito a un social contest. Così come la stele di Rosetta ci ha dato la chiave di interpretazione dei geroglifici egizi, la sonda da cui prende il nome dovrebbe farci comprendere i segreti del sistema solare e dirci come i pianeti si sono formati. Nel segno dell'eredità egizie anche il nome del lander Philae, nome dell'isola in cui era eretto l'obelisco di File con iscrizione bilingue, e il sito di sbarco, Agilkia, l'isola sul Nilo dove furono trasferiti i reperti dei templi di File dopo la costruzione della diga di Assuan. Entrambi i nomi sono stati selezionati attraverso concorsi internazionali. Quello che portò al battesimo del lander fu vinta da una quindicenne lombarda, Serena Vismara, che oggi è un ingegnere aerospaziale.  Durante i suoi dieci anni di viaggio Rosetta ha percorso più di 6.000 milioni di chilometri. Nel suo percorso si contano diversi «incontri»: la sonda ha sfruttato l'effetto «fionda gravitazionale» (gravity assist) una volta attorno a Marte e tre volte attorno alla Terra; ha avuto incontri ravvicinati (fly-by) con gli asteroidi «Steins» nel 2008 e «Lutetia» nel 2010. Dopo circa tre anni di ibernazione, nella parte più lontana dal sole, si è svegliata automaticamente, comandata da un suo orologio interno, per proseguire il suo cammino verso la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, con cui ha avuto un rendez-vous lo scorso 6 agosto e sulla superficie della quale «atterrerà» il lander Philae, trasportato da Rosetta.

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