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Del Debbio: in Forza Italia non vedo delfini, sono pesci sega

"Il delfino di Berlusconi? Non esiste, vedo solo tanti pesce sega". A parlare è Paolo Del Debbio, giornalista, conduttore di Quinta Colonna e tra i promotori e gli ideologi di Forza Italia, in un'intervista a Reputescion in onda questa sera su La3 8Sky canale 163 - dtt can 134). Il fondatore del partito azzurro, durante l'intervista, ha più volte sottolineato come all'interno del partito di Berlusconi non ci sono alternative valide in questo momento. Non ci sono né Marina né Barbara Berlusconi perché "è difficile che scendano in politica". Inoltre, in caso di coalizione, neanche Giorgia Meloni potrebbe rinnovare il centrodestra: "Ha delle idee, è capace, ma dovrebbe togliersi di mezzo un po' di gente". La confessione - Proprio l'assenza di un leader in grado di fare le veci di Berlusconi avrebbe portato Del Debbio nell'area demoratica, fino a rivelare: "Non ho fatto in tempo a votare ma avrei votato Renzi perché nel complesso è uno che ha fatto tre cose che mi sono piaciute. È riuscito a tirare via dal Pd un po' di gente che non mi piaceva. È riuscito a imporre una linea di snellimento della pubblica amministrazione, prendendo posizioni complicate. Ha una serie di persone giovani intorno che non mi dispiacciono". Del Debbio e il Movimento 5 stelle - Oltre che di Forza Italia e del Pd, questa sera, Del Debbio parlerà anche del Movimento Cinque Stelle, "Un partito - spiega il conduttore - in salita nelle preferenze dopo l'inchiesta sul Mose. Incalzato dalla domanda di Andrea Scanzi, l'ideologo di Forza Italia dà anche il suo parere su Beppe Grillo, di cui non appoggia le idee, ma ne elogia l'astuzia: "Penso che siano molto deboli le sue proposte politiche ma ha capito perfettamente che i fatti recenti del Mose sono per lui carbone nelle locomotive. E' un rabdomante dei confronti del sentimento di disperazione della gente, sa esattamente dove andarlo a prendere". I retroscena con il Cavaliere - Infine ritorna su Berlusconi e svela anche i retroscena del suo rapporto con il Cavaliere e il perché decise di uscire da quel progetto di cui lui stesso ne fu padre: "Mai avuto rapporto di sudditanza da Berlusconi. Avevamo fatto il partito nel 1994 per fare un discorso liberal-liberista e invece è diventato un discorso consociativo democristiano, che non c'entra nulla". Proprio per questo, racconta Del Debbio, "andai via dal partito nel 1997 – spiega - prendendoci a male parole. E' stato un rapporto contrastato ma gli debbo due cose: una grande esperienza quale è stata la fondazione di Forza Italia, e l'avermi convinto a fare televisione. La tv mi faceva schifo e rifiutai. Poi provai e su quello aveva ragione lui".

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