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La Capacchione si tradisce sul mitragliatore

Una storia complessa, quella che riguarda Rosaria Capacchione, capolista in Campania per il Partito Democratico. Ma imputata. Alla faccia delle liste pulite. L'etichetta di "eroina anti-camorra" l'ha salvata dalla ghigliottina democrat: correrà, nonostante l'imputazione per calunnia. La vicenda per cui è a processo risale al marzo del 2004, e ha come epicentro il fratello della Capacchione, Salvatore, imprenditore. Si tratta di un lungo intreccio di scatole cinesi, di bancarotte e di soldi transitati su diversi conti correnti (tra i quali, tra il 1995 e il 2011, quello della Capacchione stessa). "Andare a prenderlo con il mitra" - E che c'entra, Rosaria? Un giorno riferì al maggiore Capriello, comandante delle Fiamme Gialle, che il suo sottoposto era stato corrotto da imprenditori rivali del fratello, la famiglia Coppolia, con lo scopo di incastrare Salvatore. Peccato che alle affermazioni della Capacchione non fu mai trovato alcun riscontro: e per questo è finita a processo con l'accusa di calunnia. Tra gli atti che riguardano Salvatore, ci sarebbero alcune intercettazioni in cui Rosaria si lascia andare a pesanti esternazioni contro il maresciallo che accusava: "Vorrei andarlo a prenderlo con il mitra", diceva. Una frase sconveniente, per l'eroina anti-camorra candidata col Pd. E Rosaria si tradisce... - Ma quella frase l'ha mai detta? Un indizio, pesante, è arrivato nel corso della trasmissione radiofonica 24 Mattino. Intervistata da Alessandro Milan - "Mi dica se questa intercettazione è vera oppure no" - la Capacchione esita. "Guardi, non esistono intercettazioni. Sono state dichiarate inammissibili perché fatte senza autorizzazione. Io non so se l'ho detto". "Quindi lei non si ricorda cos'ha detto?", viene incalzata la candidata democratica. Ed è qui che la Capacchione sembra tradirsi: "Non escludo nulla. Io non ricordo di aver utilizzato queste parole, mai, ma non lo escludo".

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