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Aggredito il braccio destro di Navalny: "Volevano farmi a pezzi con un martello"

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 Aggredito e preso a martellate nel cortile di casa sua a Vilnius, in Lituania. E' successo a Leonid Volkov, politico e attivista, stretto collaboratore di Alexei Navalny. Il 43enne russo era responsabile degli uffici regionali e delle campagne elettorali dell'oppositore numero uno di Vladimir Putin, morto in un carcere siberiano il 16 febbraio scorso. "Ciao amici! Sono a casa. Grazie mille per le vostre parole di sostegno. Volevano farmi a pezzi con un martello. Un uomo proprio fuori casa mia, nel cortile, mi ha aggredito e mi ha colpito alla gamba 15 volte", ha detto Volkov in un video. "E' ovvio che questo è stato un tipico saluto da gangster da parte di Putin, da gangster di San Pietroburgo. Vladimir Vladimirovich, saluto anche te, che altro posso dire", ha aggiunto l'attivista per poi invitare tutti a partecipare alla protesta del 17 marzo, giorno in cui si terranno le elezioni presidenziali russe.

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