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Vaccini, fra il caos prenotazioni nel Lazio e i dubbi sui bambini

La corsa al vaccino antiCovid sta provocando disagi a non finire dove le regioni non sono abbastanza attrezzate o dove, per fare in fretta, il sistema è in andato in tilt.  È il caso ad esempio del Lazio che è partito come un treno con la profilassi aprendo gli hub di notte e cercando di raggiungere prima degli altri l'immunità di gregge e lanciando una sorta di “campagna promozionale” per i giovani in occasione della Festa della Repubblica, con Astrazeneca per tutti dal 2 al 6 giugno. E però proprio oggi, nel giorno di apertura per gli over 18 è successo il patatrac. Infatti l'App Ufirst, creata per l'open week di Astrazeneca, non ha risposto agli utenti: tutto bloccato dalle prime ore dell'alba, ma molti sono riusciti a prenotare, aggirando una presunta falla del sistema. Resta poi l'incognita del vaccino ai bambini: si fa, non si fa? I virologi dicono che aiuta, ma imporlo è sbagliato. E il costituzionalista Alfonso Celotto dice che renderlo obbligatorio per i minori è prematuro. Insomma, fra gli scienziati c'è chi dice no: dai 2 agli 11 anni i dubbi sul vaccino anti-Covid restano.

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