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Caro bollette, il mercato libero dell'energia non ci salva dalla stangata

Il mercato libero dell'energia conviene? Se lo stanno chiedendo in molti in questi giorni. Anche perché gli aumenti incredibili che si sono registrati nel settore tutelato, con le bollette della luce schizzate del 55% e quelle del gas del 41%, hanno spinto tanti a domandarsi se non fosse stato meglio sottoscrivere uno di quei contratti a prezzo bloccato che gli operatori ci offrono con insistenza praticamente ogni giorno. Ma se alcuni sono ancora dubbiosi, tanti hanno invece già fatto la propria scelta. Secondo un recente rapporto dell'Autorità per l'energia, aggiornato all'autunno dello scorso anni, sull'elettricità ha deciso di passare al mercato libero ben il 60% degli utenti. Mentre sul gas la percentuale è ancora più alta: il 62% per le utenze domestiche e addirittura il 71% per quelle condominiale. Messaggio alle società che ci tempestano di telefonate: oltre il 70% di chi ha abbandonato il servizio di maggior tutela lo ha fatto sottoscrivendo di sua iniziativa un contratto. Quindi smettetela di tormentarci. Ma torniamo al punto e vediamo quanto ci ha guadagnato chi ha avuto il coraggio di abbandonare le tariffe tutelate. Per il settore elettrico, segnala l'autorità, ci sono oltre mille offerte diverse, per quello del gas sono invece quasi 800. Gli esperti del garante effettuano continui monitoraggi sui prezzi e confrontano le diverse offerte. Ebbene, per una famiglia tipo, residente con consumo di 2.700 kwh e 3 kw di potenza, le proposte più convenienti della maggior tutela nel settore del mercato elettrico sono risultate 122. In quello del gas 113. In pratica, anche con il caro bollette più dell'85% degli utenti ci ha perso qualcosa. Può sembrare strano, ma l'energia è l'unico settore dove il mercato e la concorrenza non fanno scendere i prezzi. La spiegazione c'è. Da una parte i contratti del libero mercato prevedono spesso una serie di servizi aggiuntivi, a partire da polizze assicurative, di cui spesso ignoriamo l'esistenza. Dall'altra c'è che la competizione tra aziende non avviene sull'intero importo della fornitura, ma solo su una parte di esso: il costo della materia energia si aggira infatti intorno al 50% della bolletta. Il resto sono costi fissi e tasse imposti dallo Stato e dal regolatore. Insomma, il mercato c'è. La libertà un po' meno.  

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