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Un Donatello così non si era mai visto. La mostra a Firenze

Sembrava impossibile, invece ce l'hanno fatta: la mostra che Palazzo Strozzi e i Musei del Bargello di Firenze dedicano a Donatello è una realtà. Una magnifica realtà che ci permette di godere di moltissimi dei capolavori di quello che è in assoluto il più grande e importante scultore del Quattrocento, ma soprattutto dà la possibilità, attraverso oltre 130 opere, di entrare nella dimensione psicologica della sua arte che abbraccia in tutta la loro profondità le più diverse forme delle emozioni, dalla dolcezza alla crudeltà, dalla gioia al dolore più straziante. Sta qui la portata rivoluzionaria di Donatello: creò uno stile imprevedibile partendo dall'Antico e dal Medioevo per arrivare a un nuovo modo di vedere e capire il mondo.  Per realizzare la grande retrospettiva, è servita la sinergia tra Palazzo Strozzi, diretto da Arturo Galansino, i Musei del Bargello diretti da Paola D'Agostino, lo Staatliche Museen di Berlino e il Victoria and Albert Museum di Londra e ben tre anni di lavoro. Del resto a Donatello, finora Firenze aveva dedicato solo tre mostre peraltro con molti calchi in quanto parecchie opere originali sono difficilmente trasportabili: una nel 1887, una nel 1985 e una nel 1986. Sono passati 40 anni e finalmente abbiamo la possibilità di entrare nell'Arte di Donatello e vivere sulla pelle le sensazioni che non ha mai smesso di provocare nello spettatore. Ancora oggi veniamo coinvolti e sedotti da un gioco ambiguo e perciò più efficace nel quale rischiamo di confondere il nostro ruolo da spettatori con quello dei personaggi e perfino di altri spettatori fittizi. Merita assolutamente di essere visitata. Catalogo Marsilio Arte.

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