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Giovanni Toti lascia ufficialmente Silvio Berlusconi e Forza Italia: "È finita", ora lo scenario bomba

Giovanni Toti ha finalmente deciso: "Avventura finita, buona fortuna a tutti". Così il governatore della Liguria dice addio a Forza Italia e a Silvio Berlusconi al termine di quello che doveva essere "un tavolo delle regole" decisivo. Perlomeno per i due coordinatori, Toti e Mara Carfagna, che avevano tutte le intenzioni di rinnovare il partito e in un qualche modo, forse, anche mettere in secondo piano il ruolo del Cavaliere. I due infatti avrebbero voluto le primarie aperte a tutti per giocarsi la guida del partito, ma Berlusconi non ha lasciato loro margini: primarie aperte solo agli iscritti. Terminati i lavori per il nuovo statuto di Forza Italia, il Cav ha infatti nominato un coordinamento di presidenza, di cui fanno parte Annamaria Bernini, Mara Carfagna, Mariastella Gelmini, Sestino Giacomoni e Antonio Tajani. Il grande assente salta subito all'occhio. Toti, appunto, che aveva detto chiaro e tondo che in caso di primarie aperte solo agli scritti avrebbe lasciato FI. E così ha fatto.  Leggi anche: Giovanni Toti smonta l'Altra Italia: "È come un'auto d'epoca che..." A maggioranza il "tavolo delle regole" ha approvato una proposta di modifica dello statuto in vista dei congressi del partito azzurro, che si dovranno tenere entro la fine dell'anno. Le primarie si terranno, ma saranno aperte solo a chi si iscrive al partito fino a sette giorni prima della data dei congressi, poi la consultazione eleggerà i coordinatori e i vice coordinatori di ogni Regione e i delegati al congresso nazionale in proporzione alla popolazione regionale e al numero dei votanti. Al congresso nazionale il compito di eleggere un coordinamento di presidenza composto di 5 membri, che avranno compiti organizzativi. "Resteranno invece in carico al Presidente - si legge a conclusione del testo - i poteri di indirizzo politico e la compilazione delle liste per le elezioni". Proprio su questo punto si è scatenata la rabbia di Toti, che ha così deciso di levare le tende: "Non si ha intenzione di cambiare alcunché, dunque credo che questa avventura, cominciata il 19 giugno per provare a cambiare qualcosa, onestamente finisca qua".   Fonte video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev Addio del governatore a Forza Italia, dunque. E adesso? Ovviamente la prima ipotesi è quella della fondazione di un nuovo movimento, in appoggio alla Lega di Matteo Salvini (il Carroccio, in giornata, ha smentito le ipotesi secondo le quali Toti potrebbe direttamente cambiare casacca). Ma a seguire Toti nell'addio a Forza Italia - difficile ipotizzare anche nel nuovo ipotetico movimento - potrebbe esserci anche la Carfagna, questa la bomba di giornata. L'azzurra ha infatti appreso dalle agenzie di stampa di essere stata inserita nel nuovo coordinamento di presidenza, che ha bollato come "ufficio liquidazione" del partito. Carica subito rifiutata dalla Carfagna, la quale ora pare davvero sul punto di fare come Toti, ovvero andarsene. "L'esito della nuova rivoluzione avviata dal presidente Berlusconi il 19 giugno, dando l'incarico a due coordinatori, Mara Carfagna e Giovanni Toti, di riscrivere le regole interne per rilanciare Forza Italia, sembra quanto mai poco chiaro. Il tavolo delle regole che doveva condividere le proposte dei coordinatori sembra aver prodotto la soppressione dei coordinatori stessi e soprattutto del percorso di rinnovamento e di ristrutturazione". È la severa analisi di Paolo Romani, senatore ed ex ministro di Forza Italia, che continua: "Sembra ci si sia dimenticati completamente di quale sia il ruolo fondamentale di un partito politico: la discussione e la rappresentanza delle istanze, delle sensibilità e delle idee".

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