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Zingaretti, il Pd vede il disastro in Umbria. La prova? Il comizio contro Salvini "ubriacone del Papeete"

Per resistere all'assedio di Matteo Salvini, il segretario del Pd Nicola Zingaretti le prova tutte, compresi gli insulti. "Siamo passati dalla raccolta del consenso dell'ubriacone del Papeete all'abolizione del superticket della sanità", ha arringato la folla Zingaretti dal palco del suo comizio a Spoleto, nel giorno della prima foto ufficiale dei giallorossi di governo tutti insieme, o quasi. Roberto Speranza, Zingaretti, Luigi Di Maio e Giuseppe Conte (mancava, non a caso, Matteo Renzi) hanno tirato la volata a poche ore dalle regionali in Umbria al candidato del centrosinistra Vincenzo Bianconi, che gli ultimi sondaggi danno però in svantaggio rispetto a Donatella Tesei, sostenuta da Salvini e dal centrodestra. Di fronte al rischio di perdere la roccaforte rossa (con la concreta possibilità che il caso si ripeta in Emilia Romagna, Calabria e Marche nel 2020), evidentemente Zinga ha perso il controllo. Leggi anche: "I sondaggi che lo confermano". Padellaro e i le carte in mano a Salvini: trionfo in Umbria? "Dopo 15 mesi della cultura del Papeete, delle bugie, delle aggressioni, dell'odio, hanno lasciato il Paese in ginocchio - incalza Zingaretti -: noi abbiamo trovato 23 miliardi di Iva che stavano arrivando come una valanga con l'Iva. Questa è stata l'eredità, non c'è niente dietro la demagogia di chi è bravo a denunciare ma si è rivelato totalmente incapace di risolvere i problemi e le paure delle persone". "È bastato che il mondo sapesse che Salvini non era più al governo per abbassare lo spread da 240 a 120 punti. Per colpa sua, con le stupidaggini, con le cretinate che hanno raccontato, le tasse sulle cassette di sicurezza, la flat tax, le divertenti mangiate che si è fatto sono costate agli italiani: in 15 mesi l'Italia ha bruciato 20 miliardi di euro di interessi finanziari sul costo del debito. Ed è bastato che lui se ne andasse, è bastato al mondo la credibilità del governo senza la destra, perché l'Italia risparmiasse in tasse un miliardo e 400 milioni nelle prime due aste di titoli pubblici". Con il nuovo governo, ha rivendicato Zingaretti, "siamo passati dalle favole dei soldi che non c'erano e dei debiti fuori controllo ai fatti concreti: zero aumento dell'Iva, dalla raccolta del consenso dell'ubriacone del Papeete all'abolizione del superticket in sanità perché la sanità già si paga sulle tasse". E allora "c'è una differenza tra noi e loro, una la capiscono tutti: loro cavalcano i problemi che creano le paura delle persone, noi li vogliamo risolvere. Ecco la nuova casta che si affaccia nel nome del popolo ma per il popolo non fa niente". Video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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