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Calderoli, il terremoto del "doppio referendum": in primavera salta il sistema, trionfo Lega e crollo M5s

La bomba del doppio referendum sul governo Conte e su tutto lo scenario politico italiano. Roberto Calderoli si sfrega le mani: come spiega la Stampa, "per un machiavellico intreccio legislativo" il referendum elettorale spinto dalla Lega e depositato a settembre dalle 8 regioni a guida centrodestra (Lombardia, Veneto, Piemonte, Liguria, Sardegna, Friuli Venezia-Giulia, Basilicata, Abruzzo) sarebbe tornato in gioco e avrebbe qualche speranza in più di venire ammesso dalla Corte Costituzionale che si esprimerà a metà gennaio. Si tratta, scrive Fabio Martini sul quotidiano torinese, di un referendum "di portata epocale", perché se gli italiani abrogassero l'attuale Rosatellum "entrerebbe automaticamente in vigore il più puro dei sistemi maggioritari" con collegi uninominali all'inglese. Un sistema che di fatto rischia di garantire il trionfo a Matteo Salvini e inabissare definitivamente il Movimento 5 Stelle.   Leggi anche: "La bomba atomica del cambiamento". Parlamento ribaltato da Calderoli Tutto è legato, spiega ancora la Stampa, all'attivazione del referendum sul taglio dei parlamentari che porta con sé "un intricato intreccio di norme e commi" e "consentirebbe al governo di evitare i vuoti legislativi prodotti dal referendum leghista". Il referendum-Calderoli, ricorda il quotidiano, di fatto "dilaterebbe al 100% la quota di parlamentari eletti nei collegi" e supererebbe il vuoto normativo del referendum sul taglio dei parlamentari, un fattore che potrebbe spingere la Consulta ad approvarlo per far sì che siano gli stessi italiani di fatto a sanare la stortura costituzionale. "Un intreccio rompicapo tra due referendum che però potrebbe avere l'effetto di terremotare gli attuali assetti politici" nella primavera 2020 Nel video di Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev, Salvini invita tutti a farsi "meno pippe mentali" sul referendum

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