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Massimo D'Alema, la confessione in diretta davanti a Landini: "Non so se oggi lo rifarei", clamoroso ribaltone sul sindacato

"Condivido molto la necessità di accompagnare la definizione dei progetti di questo Piano nazionale di ripresa e resilienza con delle riforme. Si parla molte delle riforme. Tra queste riforme io penso che una qualche priorità dovrebbero avere una riforma degli ammortizzatori sociali a cui sembra impegnarsi il ministro Orlando, nel senso di andare verso strumenti universalistici di tutela. L'altro tema che può apparire un tema ideologico, invece è un tema assolutamente sostanziale è quello su una legge sulla rappresentanza dei lavoratori": così Massimo D'Alema, tra gli ospiti dell'incontro via Zoom "Il lavoro post-Covid, presentazione di 2/2021 di Italianieuropei", moderato da Fiorenza Sarzanini, introdotto da Mario Huebler e a cui ha partecipato anche il segretario della Cgil Maurizio Landini .

 

"Io ho condiviso per ragioni politiche, culturali, perfino ideologiche, la diffidenza tradizionale del sindacato italiano verso la 'Mitbestimmung', cioé la forma di partecipazione dei lavoratori alla gestione aziendale che c'è in Germania. Non so se oggi, nella situazione di oggi, manterrei la stessa diffidenza", ha aggiunto il direttore della rivista Italianieuropei.

"Ma comunque c'è una fortissima esigenza di rappresentanza democratica dei lavoratori dentro la vita delle aziende, di un rilancio di questo, e al fine di garantire questo penso che la legge sulla rappresentanza sarebbe molto importante. Mi piacerebbe che nell'agenda riformista del governo Draghi il tema riforma degli ammortizzatori sociali, nel senso universalistico di una tutela più larga, e legge sulla rappresentanza dei lavoratori avessero un posto importante", ha concluso l'ex premier ed ex segretario dei Ds.

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