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Valditara, rissa in aula tra il leghista Sasso e la sinistra

Il caso Valditara agita anche Montecitorio. Il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara nelle ultime ore ha polemizzato con la preside del Liceo da Vinci di Firenze Annalisa Savino, che aveva scritto una lettera ai suoi studenti dopo gli incidenti e la rissa in strada tra giovani attivisti di destra che stavano volantinando e di sinistra, intervenuti per impedirglielo. La dirigente scolastica aveva messo in guardia i ragazzi, accennando a un possibile ritorno del fascismo "nato sui marciapiedi" e polemizzando con chi sostiene la politica dei confini chiusi. Chiaro riferimento a Fratelli d'Italia e alla Lega. Da qui la replica dura di Valditara, che ha categoricamente smentito ogni possibile ritorno del fascismo. Dal centrosinistra è partita la richiesta di scuse e addirittura di dimissioni. Oggi il ministro ha aggiunto: "Sono state dette tante cose, queste le mie parole. Ho annunziato sanzioni? No". 

E mentre ha raggiunto quasi 100mila firme (97.965) la petizione on line lanciata dal comitato Priorità alla Scuola per "sostenere la preside Annalisa Savino, dirigente del liceo scientifico Leonardo da Vinci di Firenze, minacciata dal ministro Valditara" con "esplicite minacce di provvedimenti disciplinari - ha scritto Priorità alla Scuola - scandalosamente lanciate durante un'intervista televisiva", in aula alla Camera si scatena la bagarre. 

Sugli scudi, per così dire, Rossano Sasso, deputato della Lega: "In Italia non esiste nessun pericolo del fascismo, nessuna deriva autoritaria - ha sottolineato dai banchi di Montecitorio -, esprimo solidarietà alle vittime della scazzottata. Non si può fare politica a scuola, se volete fare politica fatela nelle vostre sedi di partito, non più nelle nostre scuole". Parole che hanno scatenato le proteste dei deputati delle opposizioni, verso cui Sasso, interrotto più volte, ha aggiunto; "Non fate i fascisti".

Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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