Bocciato referendum Eutanasia, Cappato: avanti con disobbedienza
Roma, 16 feb. (askanews) - Bocciato il referendum sull'Eutanasia. I giudici della Consulta hanno dichiarato "inammissibile" il quesito referendario. In attesa che venga depositata la sentenza, hanno spiegato che con "l'abrogazione, ancorché parziale, della norma sull'omicidio del consenziente (articolo 579 del Codice Penale), cui il quesito mira, non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili".
I promotori, l'Associazione Luca Coscioni, avevano raccolto 1 milione e 200mila firme, per chiedere la depenalizzazione dell'"Omicidio del consenziente", punito attualmente con una pena che va dai 6 ai 15 anni di reclusione.
Marco Cappato, che dell'Associazione Coscioni è tesoriere e nel 2017 ha accompagnato in una clinica in Svizzera dj Fabo per permettergli il suicidio assitito, reato per il quale si è autodenunciato ed è stato poi definitivamente assolto (dicembre 2019), annuncia sui social che la lotta prosegue: "Percorriamo altre strade: disobbedienza civile, ricorsi. Mi dispiace per chi dovrà sopportare ancora una condizione di sofferenza, e per la democrazia italiana. Ma otterremo l'obiettivo", ha scritto su Facebook, promettendo eutanasia legale contro eutanasia clandestina.
E mentre la Cei, conferenza episcopale italiana, plaude allo stop della Corte Costituzionale al referendum sull'eutanasia, citando anche le parole di Papa Francesco (9 febbraio) 'La vita è un diritto, non la morte, la quale va accolta, non somministrata', il presidente della Camera Roberto Fico annuncia che i deputati domani proseguiranno "l'esame della proposta di legge sul fine vita. Si inizieranno a votare gli emendamenti al provvedimento. Bisogna andare fino in fondo, perché il Parlamento ha il dovere morale e politico di approvare una legge che il Paese attende".