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L'IDI celebra 110 anni di cura e di ricerca

Roma, 3 mar. (askanews) - 110 anni al servizio di chi soffre, prestando assistenza sanitaria e supporto. Una missione oggi più che mai evidente: iIl 2022 per l'Idi, l'istituto dermopatico dell'Immacolata, nato il 27 febbraio 1912 con il decreto Prefettizio che autorizza Padre Antonio Sala, dei Figli dell Immacolata Concezione, all esercizio di una "casa di salute per le malattie dermatologiche" in quel pezzo di terra romana - proprio dietro il Vaticano - che porta il nome di "Monti della creta", si è aperto con due importanti novità, tra ricerca scientifica e applicazione clinica. Dal 1990 l'IDI è riconosciuto Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS), ed oggi vede la nascita di un nuovo reparto in cui verranno affrontati in maniera multidisciplinare tutti i tumori della pelle con un percorso diagnostico e terapeutico unico. Un centro di Dermatologia Oncologica e Chirurgica nato dalla volonta comune della Fondazione Luigi Maria Monti e della Fondazione Terzo Pilastro-Internazionale, da cui è patrocinato, e dal suo presidente Prof Avv. Francesco Maria Emmanuele Emanuele. Innovazione, tecnologia e soprattutto ricerca. L'IDI Infatti pubblica in continuazione studi su argomenti relativi alla cute, centrando risultati all'avanguardia in campo mondiale. Come per le ricerche nel campo automminuitario per quanto riguarda la lotta al melanoma. Il professor Antonio Facchiano, dirigente medico presso il Laboratorio di Oncologia Molecolare:

"Recentissimamente abbiamo pubblicato uno studio che mette in connessione l'autoimmunità con lo sviluppo del melanoma. In particolare sottolionea la possibilità che l'autoimmunità abbia un ruolo protettivo nei confronti dello sviluppo del melanoma oppure nei confronti della risposta alla terapia dei pazienti. Abbiamo studiato che l'espressione di molti geni relativi all'autoimmunità è in effetti alterata nel melanoma e per quattro di questi geni abbiamo identificato un profilo che permette di identificare un marcatore estremamente sensibile e specifico per il melanoma. L'applicazione di questo studio apre nuove vie nell'ambito del ruolo ce l'autoimmunità può avere di protezione nei confronti dello sviluppo del melanoma".

Altra importante novità, stavolta in campo clinico, è l'apertura dell Ambulatorio della Memoria, un servizio ambulatoriale unico rivolto ai pazienti affetti da deficit cognitivo. L'idea è quella di offrire un servizio alla comunità a 360 gradi, prendendosi cura del paziente per tutti i suoi bisogni.

Come conferma il professor Antonio Sgadari, responsabile del nuovo centro:

"Visita specialistica, test neuropsicologici, neuroimaging, quindi tac o risonanza encefalo, esami specialistici ematochimici e visita finale per chiudere il quadro avviando il paziente al trattamento e al follow up. Ma non ci dimentichiamo degli aspetti legati alle famiglie, ai care giver, con gruppi di supporto psicologico ai familiari e ai pazienti stessi".

Con un messaggio importante, in termini di prevenzione:

"Ai primi segni di un deficit di memoria è opportuno rivolgersi a uno specialista questo per inquadrare questi disturbi e o tranquillizzare il paziente o decidere per approfondimenti".

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