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Monti: puntiamo sull'economia reale

Il premier in visita in Russia commenta il drammatico andamento dei mercati finanziari

Lucia Esposito
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Dall'Italia arrivano notizie drammatiche sull'andamento dei mercati: lunedì 23 luglio lo spread volava a 520 punti base. Inevitabile, quindi, che il premier Mario Monti  in visita in Russia, intervenisse sulla crisi finanziaria, soprattutto dopo che dalla Germania è arrivata l'ennesima bastonata per la Grecia. "La situazione difficile in cui versa l'eurozona e in particolare l'Europa è per noi uno stimolo in più a cercare rapporti solidi nell'economia reale, industriale e commerciale": queste le parole scelte dal Professore, questo il commento sull'aggravarsi della crisi rilasciato nella dacia presidenziale di Vladimir Putin, a Sochi, sul Mar Nero. In quest'ottica, ha proseguito Monti, "la Russia è un punto di ancoraggio ri importanza straniera".  Le fusa - Ma la tirata del Monti convertito al Dio-Cremlino non è finita: "I governi italiani che mi hanno preceduto hanno sempre dedicato grandissima attenzione al rapporto con la Russia: è mia intenzione andare oltre e rafforzare questi legami di carattere economico, industriale, culturale e civile". Il premier si è poi detto "molto onorato" e "felice" di essere a Sochi" e ha ribadito: "Spero di avere rapporti stretti con la Russia anche in futuro". Poi rivolgendosi direttamente a Putin: "So bene quanto sia grande la sua leadership, non solo nella Federazione russa, ma anche nel sostenere la cooperazione economica". Dal suo canto Vladimir Putin ha precisato che i rapporti tra tra Italia e Federazione russa sono "di grande amicizia e profondi" e quindi "non soggetti a nessun tipo di cambiamento dal mondo esterno". Putin ha ribadito la sua intenzione di approfondire e potenziare il dialogo e la cooperazione con l'Italia. Una cooperazione che non sarà scalfita dai venti della crisi: "stiamo vivendo tempi molto difficili, la crisi si sente, soprattutto in Europa", Russia vuole potenziare il partenariato economico e il dialogo tra i due sistemi produttivi, ha asicurato il leader di Mosca.  Ma non era un dittatore? - Insomma, Italia e Russia continuano a "farsi le fusa". Non è certo una novità: Silvio Berlusconi e il precedente governo hanno speso molte forze, diplomatiche e istituzionali, per stringere il legame tra Roma e Berlino. Uno sfrozo spesso criticato in Italia, poiché il Cavaliere "dialogava con il dittatore Putin". Eppure, al tempo, non si erano ancora ovviamente tenute le elezioni dello scorso marzo, quelle del grande ritorno di Valdimir al Cremlino, un ritorno per il quale è stata cambiata la Costituzione e che ha scatenato le ire degli oppositori e degli osservatori internazionali. Una buona ragione in più, per chi vuole additare Putin come "dittatore". Ma ora alla barra di comando c'è Monti, e nessuno punta il dito contro un governo che cerca ovvi rapporti industriali con la Federazione. La contraddizione di Monti - Entrando poi nel merito dell'intervento di Monti, è necessario sottolineare la macroscopica contraddizione nella quale è incappato. Come detto, la Borsa italiana, al pari di quella di Madrid, sta crollando; lo spread tra i nostri Btp e i Bund tedeschi vola a livelli iperuranici. E così Monti cambia strategia, ammette che stiamo attraversando "un momento difficile" e snocciola la sua ricetta: "Puntare tutto sull'economia reale, industriale e commerciale". Peccato però che ad aver definitivamente smantellato la citata "economia reale" sia stato proprio il Professore, che ha soffocato il tessuto industriale di tasse, senza slegarlo dai lacci di una burocrazia esasperata e di un'elefantiaca giustizia, che procedendo a passo di lumaca stritola le nostre aziende e scaccia gli investitori stranieri. Parole, quelle di Monti sull'economia reale, che lasciano il tempo che trovano...        

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