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Equitalia "strozza" una donna:deve 1 mln, madre di tre figlile sequestrano stipendi e conti

A una signora, dopo il divorzio col marito, sono rimasti soltanto i debiti. Ma non li può ripagare. E il Fisco la mette in ginocchio: "Non so come mantenere i miei tre figli"

Andrea Tempestini
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Un'ex imprenditrice trentina ha un debito verso Equitalia di un milione di euro. Ma non lo può pagare. E così la donna, madre di tre figli, si è vista pignorare un quinto dello stipendio, le è stato sequestrato il conto corrente e le Entrate le hanno prelevato la parte rimanente dello stipendio, fino alla progressiva estinzione del debito. Sulla vicenda è intervenuta la Confesercenti del Trentino, che ha definito la donna "vittima di un sistema e di un meccanismo perverso e inaccettabile, che non lascia spazio ad azioni di tutela e garazia per gli imprenditori. Il milione di euro di debiti verso Equitalia era maturato in seguito al fallimento dell'azienda edile di cui la donna era socia con il marito. Terminato il matrimonio, alla donna sono rimasti in mano i debiti verso l'Erario, ai quali si sono poi aggiunti gli interessi di mora e le sanzioni.   "Io come faccio?" - Oggi la donna brancola nel buio, disperata: non sa come mantenere i tre figli e la casa d'edilizia popolare: per pagare le spese condominiale è intervenuto l'assessorato alle politiche sociali della Comunità di Valle, con l'biettivo di evitare lo sfratto della casa. Il quotidiano L'Adige riferisce che la donna non contesta l'ammontare del debito ma spiega: "Se devo pagare, pag. Ma se mi tolgono tutto lo stipendio come faccio a dar da mangiare ai miei figli, come faccio a farli studiare e a riscaldare la casa?". "Serve un intervento" - Secondo la Confesercenti del Trentino il problema "riguarda un sistema e un meccanismo perverso e inaccettabile che non lascia spazio ad azioni di tutela a garanzia degli imprenditori. Qui - continua Confesercenti - si va ben oltre il rischio di impresa e quotidianamente emergono casi drammatici anche nella nostra provincia. Oltre alla solidarietà e alla preoccupazione per il caso umano che coinvolge l'ex imprenditrice, evidenziamo l'urgenza di un intervento a monte della normativa che regola i rapporti con il Fisco e con Equitalia".

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