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Mare Nostrum, gli Usa: "Possibile intervento della Nato; la migrazione verso l'Italia è fuori controllo"

laura vezzo
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A Washington la preoccupazione per l'inefficacia di Mare Nostrum aumenta giorno dopo giorno: "La migrazione di massa verso l'Italia è fuori controllo. E il governo statunitense potrebbe essere costretto ad affrontare il problema, se vuole mantenere compatti i suoi alleati europei". L'allarme è stato lanciato dal tenente Mark Lawrence, un giovane ufficiale dell'Us Navy che si occupa di questioni navali per conto del prestigioso Center for Strategic and Internazional Studies. L'analisi dell'uffiaicle è stata riportata da L'Espresso, in un articolo di Gianluca Di Feo. L'America è preoccupata - Le parole di Lawrence sono soltanto un'analisi personale, ma il suo testo "Aiutiamo l'Europa con il suo mare” sta creando non poche polemiche tra le comunità militari americane. Ciò che avviene sulle nostre coste, a Lampedusa, e nel mare Mediterraneo viene costantemente seguito dagli Stati Uniti con estrema preoccupazione, tanto che i giornali americani riempiono pagine su reportage di sbarchi e naufragi nel nostro mare.  Il tenente Lawrence scrive a chiare lettere che, per mantenere la stabilità interna dell'Unione europea, Washington deve intervenire, prima che la situazione diventi drammatica. "Mare Nostrum è insostenibile" - Secondo Lawrence, Mare Nostrum si è rivelata "inadeguata e insostenibile", tanto che il numero dei migranti che approdano è in costante aumento. Senza aiuti dal resto dell'Unione Europea "il sostegno interno dell'Italia all'operazione si è dissolto da mesi alla luce dei costi e della crescente consapevolezza del dilemma umanitario che viene affrontato dalle comunità; e la missione Frontex, che entrerà in azione tra pochi giorni, ha una portata limitata, perché lascia all'autorità nazionale il compito delle azioni in alto mare. Anche l'alto commissario Onu per i rifugiati si è espresso in merito, dichiarando che se Mare Nostrum non sarà sostituita al più presto "sempre più persone moriranno nel Mediterraneo". Come agire? -  Secondo il tenete Lawrence, per il momento gli americani hanno solo toccato il problema in modo distaccato, anche se le dimensioni dell'esodo da Africa e Medio Oriente sono ben note ai vertici delle forze armate statunitensi. Così come il rischio che nell'ondata umana di migranti si confondano pericolosi combattenti islamici provenienti dai focolai di guerra di Siria, Iraq e Libia. Una situazione che come minimo richiederebbe un impegno di Washington per incoraggiare l'Europa a fare di più. Ma la soluzione più rapida è mobilitare la Nato,che potrebbe muoversi subito. Secondo l'ufficiale, l'intervento di una forza navale della Nato potrebbe dare un impulso immediato alle attività europee. L'America deve intervenire - "Senza uno sforzo coerente per rendere sicure le rotte verso l'Europa, l'immigrazione clandestina continuerà a creare grande tensione in Italia, nel resto dell'Europa meridionale e potenzialmente alla realizzazione dell'Unione europea come un'entità politica. Mentre una accordo per rispondere con un il pattugliamento della Nato metterà ordine in questa area di mare, al servizio dell'Europa, dell'Alleanza e di conseguenza degli interessi americani". Anche l'Italia è d'accordo con l'intervento della Nato - L'impegno della Nato è stato già ipotizzato dal ministro Roberta Pinotti nel summit del Galles: potrebbe essere una soluzione rapida per il governo Renzi, prima che il vuoto aperto dalla fine di Mare Nostrum trasformi il Mediterraneo in un cimitero. Resterebbe però sempre l'altro problema: chi si deve prendere cura dei profughi. L'Italia sta già pagando un costo sociale ed economico altissimo, che rischia di diventare politicamente insostenibile nei prossimi mesi. 

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