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Usa, l'ex generale della Dia: "Obama insabbiò gli allarmi sull'Isis per fini elettorali"

Federica Scano
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I rapporti dei servizi segreti erano chiari già parecchio tempo fa: "L'Isis costituisce un pericolo imminente". L'allarme suonò per ben due anni di seguito, nel 2011 e 2012. Peccato però che la Casa Bianca però lo ignorò clamorosamente. A svelare il retroscena che getta ulteriori ombre sul governo di Barack Obama è il generale Michael Flynn, ex numero uno della Dia (Defense Intelligence Agency), l'agenzia di intelligence del Pentagono. Frasi, che pesano come macigni, conservate in una intervista alla Cnn. Minaccia ignorata - L'ex ufficiale sostiene che il mancato allarme sarebbe stato colpa della più stretta cerchia di consiglieri del presidente, preoccupati per l'imminente campagna elettorale. E insomma, per non mettere a rischio la rielezione hanno scelto di insabbiare i segnali - ripetuti e concreti - relativi alla minaccia jihadista. "Invece di tenere in considerazione il pericolo, la Casa Bianca fece passare nell'opinione pubblica l'idea che un ritiro delle truppe Usa dall'Iraq non avrebbe creato alcun problema nella regione, rendendola più vulnerabile di fronte alla crescita di gruppi islamici radicali come l'Isis". L'ex capo dell'intelligence del Pentagono, inoltre, si è detto preoccupato per futuri attacchi terroristici simili a quelli di Parigi negli Stati Uniti, mettendo tutti in guardia: "Penso che sia solo una questione di tempo".

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