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Tasse, debiti, prese in giro: perché il governo Monti ci indigna

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Dalla spesa pubblica ai crediti per le imprese, i tecnici non ne fanno una giusta. E poi danno 35 miliardi a Grecia, Portogallo e Spagna...

Giulio Bucchi
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Pubblichiamo alcuni Tweet del caporedattore di Libero Giuliano Zulin. Un amaro commento sulle ultime (e non solo) scelte del governo Monti e della sua maggioranza. Esprimo una parola di sdegno per chi, come lo Stato italiano, non paga i suoi debiti. Esprimo una parola di sdegno per chi, come il premier Monti, fa i paragoni tra i suicidi in Grecia (1175) e quelli in Italia. Esprimo la parola sdegno per chi si definisce tecnico e, per tagliare la spesa pubblica, chiama un altro tecnico. Esprimo la parola sdegno per chi, questo esecutivo, chiama un signore che guadagna 29mila di pensione al mese (Amato) per tagliare la spesa. Esprimo la parola sdegno per chi, il professor bocconiano, alza le accise sulla benzina per poi perdere 3,3 miliardi di gettito. Esprimo la parola sdegno per chi, come Gad Lerner, parla di Imu con il signor Puri Negri, che ha lasciato Pirelli Re con i milioni in tasca. Esprimo la parola sdegno per chi, i partiti, dicono che faranno cambiare idea a Monti e poi votano tutto. Anche la merda. Esprimo la parola sdegno per un governo, il nostro, che mette 35 miliardi di tasse per destinare 35 miliardi a Grecia, Portogallo e Irlanda di Giuliano Zulin Twitter @venetolibero

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