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Berlusconi, processo Mills: giudici contro giudici

Depositate le motivazioni della sentenza: anche senza prescrizione, Silvio sarebbe stato assolto

Lucia Esposito
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Ha sopreso tutti il giudice Francesca Vitale che ha depositato le motivazione delle sentenza del processo Mills (dove Silvio Berlusconi era imputato di aver corrotto il teste David Mills) depositate in anticipo rispetto alla data del 25 maggio e e senza avvisare le sue colleghe. Una settantina di pagina che sono soprattutto un  pesante attacco ai colleghi giudici che, separando il processo in due tronconi hanno di fatto favorito la prescrizione. Ma il ragionamento del giudice va anche oltre. Sostiene che se anche paradossalmente Berlusconi avesse rinunciato alla prescrizione il 25 febbraio, sarebbe stato assolto in quanto la lettera confessione di Mills (in cui l'avvocato inglese accusava Berlusconi) non poteva essere considerata come prova.  La Cassazione Secondo quanto scrive Luigi Ferrarella sul Corriere della Sera, il giudice Vitale, si rifà a una sentenza della Corte di Cassazione che prende in considerazione le dichiarazioni contro altri che, se contenute in un documento, non hanno valore di prova "a meno che non siano accompagnate da una ulteriore illustrazione orale da parte dell'autore nella cornice dialettica garantita dal meccanismo orale di domanda e risposta". Insomma, secondo il giudice Vitale "nessuna verità neppure processuale, può dirsi raggiunta nonostante la profusione di tutte le parti del processo". Nelle motivazioni c'è anche una critica alle "inopportune e reiterate sollecitazioni del pm sulla fissazione del calendario". 

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